In collegamento telefonico con la trasmissione radiofonica "La Zanzara", Mario Borghezio, eurodeputato della lega nord, si lancia in uno dei suoi soliti show grotteschi. Riguardo ai bombardamenti in Libia, afferma: "Abbiamo già dato nel 1911, non è il caso di tornare sul luogo del delitto. Andare a sparacchiare a destra e a sinistra: noi italiani non siamo portati. Poi si sa che il carro armato italiano, come hanno detto pungentemente dei generali tedeschi della Nato, si caratterizza soprattutto per la grande capacità di innestare la marcia indietro. Non siamo portati per le imprese di questo genere."
"Comunque il dato che emerge chiaro - ha proseguito Borghezio - è che non c'è più lui, il primo Cav., ora c'è un imitatore, modesto, però lui è sempre lui, di lui ce nè uno solo... Poi la storia, sa, si ripete sempre in maniera un po' grottesca. Io preferivo l'originale, che è stato un grande padano...non è che è nato in provincia di Agrigento, eh, è nato a Predappio. Poi, certo, purtroppo ha commesso degli errori, ma resta un grande padano". Ma anche Berlusconi è padano, fanno notare i conduttori: "Sì, ma io ho detto grande".
"Quando c'era lui -ha continuato- certamente un Gheddafi non si sarebbe permesso di farsi baciare l'anello, si sarebbe preso un bel calcio nel c...che se lo ricordava per tutta la vita. Il fascismo fu un fenomeno padano: Mussolini, Balbo, Ferrara, tutti padani...un qualcosa vorrà dire, no? La pianura padana è fertile per personaggi, diciamo, così volitivi, energici, realizzatori".
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