👉 Lui è P.!
🤕 Nel 2018 presenta un evento emorragico a livello del cervelletto (recidiva di un precedente evento nel 2015). Viene operato e sottoposto, mediante craniotomia, ad asportazione dell'ematoma.
🏥 Inizia la Riabilitazione Tradizionale intensiva prima in ospedale e poi in un centro di riabilitazione neuromotoria soprattutto per il recupero del cammino e per far fronte alla "turbe di coordinazione, turbe dell'equilibrio statico e dinamico e rallentamento ideo-motorio" conseguenti all'evento lesivo.
🏡 Dopo alcuni mesi viene dimesso e indirizzato all'utilizzo del deambulatore ascellare per il cammino e alla supervisione da parte dei familiari per ogni tipo di trasferimento.
👫 I familiari su consiglio di diversi professionisti, si interessano alla Riabilitazione Neurocognitiva e contattano un riabilitatore neurocognitivo.
😥 Alla valutazione iniziale (prima parte del video) si osserva come P. non riesca autonomamente a compiere l'azione di alzarsi in piedi da un sedia. Mostra difficoltà a toccare con i piedi a terra che scivolano continuamente sul pavimento e a considerarli come una base d'appoggio per il successivo trasferimento di peso. Mentre cerca di alzarsi continua a spingere il corpo all'indietro, verso la sedia ed il riabilitatore prova a guidarlo con istruzioni verbali e manualmente sul tronco, ad una più corretta direzione del peso sui piedi.
🧍♂️ Una volta in piedi, P. presenta una importante tendenza ad andare con il peso sui talloni spostandosi con tutto il corpo verso lo spazio posteriore e rischiando di cadere all'indietro. Il necessario appoggio alla mano del riabilitatore riduce questa tendenza, ma nei passi è evidente la difficoltà a trasferire il peso da un piede all'altro, ad organizzare le relazioni spaziali tra bacino tronco e spalle in relazione al peso nei piedi e a cercare un corretto bilanciamento informativo tra le varie informazioni provenienti dai vari distretti.
🏥 P. inizia un intenso percorso di Riabilitazione Neurocognitiva. Per molti mesi le sedute sono giornaliere, con obiettivi graduali a partire dal recupero delle azioni da supino e da seduto. Successivamente il percorso vede una riduzione delle sedute riabilitative e si passa al lavoro sulle azioni in stazione eretta e sui primi passi, per i piccoli trasferimenti necessari nella quotidianità. Andando avanti inizia il lavoro per il recupero del cammino, a partire da quello in casa per piccoli tratti, per poi andare all'esterno con tutte le variabili che esso presenta. Autonomamente e senza appoggio inizia a lavorare sulle lunghe distanze, sulle salite e sulle discese, anche molto ripide.
🥳 E dopo alcuni anni di Riabilitazione Neurocognitiva ecco P. nelle sue passeggiate quotidiane (seconda parte del video), dove non si limita ai piccoli passi esclusivamente su terreni pianeggianti, ma ha la possibilità di scegliere di percorrere ogni tipo di strada, dalle salite più impervie alle discese più importanti, molto presenti nel paese in cui abita...e senza alcun tipo di appoggio!
🥵 Il percorso di recupero è stato impegnativo e lungo, ma costellato di piccoli obiettivi che hanno permesso, di volta in volta, il recupero di moltissime azioni, anche quelle più complesse.
👏 Certamente un merito immenso è da attribuire a P. che con costanza e dedizione si è impegnato ogni giorno. Scegliere i percorsi più specifici e mirati di riabilitazione dopo una lesione al Sistema Nervoso è necessario per raggiungere il massimo recupero che la patologia concede.
🧠 Non esistono scorciatoie, così come, in una situazione di normalità, il cervello ha bisogno di esercizio e di tempo per imparare ed apprendere (es: guidare, suonare, ma anche il semplice prendere una posata per mangiare gli spaghetti), così, in una situazione di patologia, il cervello ha bisogno di esercizio e di tempo per recuperare e migliorare il più possibile.
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