Commento di don Paolo Quattrone - sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.
Martedì 7 maggio
Nella vita può davvero accadere di tutto, nel bene e nel male, a volte ci tocca attraversare e affrontare momenti davvero duri e bui. La prima lettura di oggi, tratta dagli Atti degli Apostoli, ci suggerisce cosa fare quando ci troviamo dentro certe situazioni che sembrano insuperabili e senza via d’uscita. Se ci pensate, quando affrontiamo momenti critici, si aggiunge un problema in più: la paura che da quella situazione non ne usciremo mai e questo non fa altro che peggiorare ancora di più le cose. Oltre al problema in sé si aggiunge anche la disperazione di pensare che da quella fatica non se ne uscirà mai, non se ne vedrà mai la fine. Nel brano ci viene raccontato di Paolo e Sila che vengono bastonati e gettati in carcere a causa della loro predicazione. Nonostante si trovassero in prigione, chiusi addirittura nella parte più interna, con i ceppi ai piedi, ecco che cosa ci viene raccontato: Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti. Cantare inni a Dio evoca la preghiera di ringraziamento e perciò ci ricorda che ringraziare è una forma di preghiera potente che è in grado di smuovere le montagne, di scuoterci anche dalle situazioni più difficili. Ringraziare non vuol dire essere ottimisti, l’ottimista non vede la realtà, colui che ringrazia invece pur vedendo la durezza di ciò che sta affrontando trova lo spazio per vedere anche i motivi per i quali ringraziare. Sì perché quando ci troviamo nella prova rischiamo di vedere tutto nero, iniziamo a credere che noi siamo solo quel problema, quella crisi, quel lutto, quella malattia e vediamo tutto nero. La preghiera di ringraziamento, da fare ogni mattina appena apriamo gli occhi e ogni sera prima di coricarci, è una botta di vita perché ci permette di vedere le luci pur tra le ombre della nostra esistenza e delle nostre giornate. C’è una preghiera che davvero è in grado di smuoverci anche dalle situazioni più critiche, che ci aiuta a vedere un orizzonte, a ricordarci che noi non siamo quel problema ed è ringraziare ogni giorno. Vuoi uscire dalla tenebra, vuoi vedere oltre quel tuo problema? Vuoi accorgerti che Dio è con te? Inizia a ringraziare ogni giorno. Ringraziare ci aiuta a vedere meglio ciò che viviamo e chi siamo pur tra le difficoltà e le prove.
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