MI FACCIO ASINO: smetto di parlare, inizio a guardare il paesaggio attorno a me in lontananza, mi interesso solo alle piante, le studio con attenzione strappando o toccandone parti e portandole al naso o alla bocca, per riconoscerne la specie, ascolto i rumori cercando di identificarne l'origine, faccio attenzione a ogni anomalia e non mi occupo più di ciò che conosco, non penso a nulla che non sia qui e ora, sento ogni odore e percepisco ogni piccolo movimento, non ho paura di nulla e non guardo le asine negli occhi e non gli parlo, ne ascolto i silenzi, ogni tanto le accarezzo con leggerezza e mi fermo quando si fermano a brucare per ascoltare il loro strappare, il loro masticare, il loro pulir le narici e sgonfiar la pancia per far posto all'erba, per prender nota di questo mio esser presente nel mio presente, mi fermo vicino a terra, mi faccio annusare, mi passo la longhina da una mano all'altra continuamente, mi fermo e riparto... fa buio, è sera, tira un'aria fresca e profumata, cantano i grilli, le rane e gli asini lontani, guardo i colori del cielo e le luci della città, aspetto che si accendano le stelle e penso alla stella del mio cuore e mi sento così vivo e così parte dell'universo
