La Forficola Auricularia è un insetto molto comune nel nostro Paese, che a seconda dell’ambiente in cui vive può essere considerato o meno un parassita. È detto anche forbice, tagliaforbice e tenaglietta, ma il suo nome scientifico è Forficula auricularia e deriva dal latino auricularia = relativo all’orecchio. È un nome legato a una particolare leggenda: si narra, infatti, che questi insetti entrino nell’orecchio dell’uomo e, facendosi strada, depongano le uova nel cervello, dando vita a delle colonie. Un’immagine raccapricciante, ma che, per l’appunto, è solo una leggenda. Si tratta invece di un insetto del tutto innocuo per l’uomo. Lo è meno però per alcune colture, giacché si nutre di frutti, sia sull’albero che già raccolti. In alcuni casi però sono anche insetti utili, essendo predatori naturali di altri parassiti delle colture. Le forficule auricularie sono state facilmente chiazzate a causa delle loro grandi pinze. Esse sono di colore marrone e circa da ½ a ¼ di pollice di lunghezza, è un insetto appartenente all’ordine dei Dermatteri, famiglia delle Forficulidae. È originaria dell’Europa, anche se oggi è diffusa pure nel continente americano. Si tratta di insetti di piccole dimensioni, lunghi dai 10 ai 15 mm. Il capo è dotato di lunghe antenne suddivise in segmenti. Hanno inoltre il corpo allungato e piatto, con 3 paia di zampe, di colore brunastro, e pronoto a forma di scudo. Questo termina con due vistosi cerci, ossia le famose “forbicine” da cui il nome comune. Queste forbicine terminali hanno una triplice funzione, ovvero: accoppiamento; nutrizione; autodifesa. Sono diverse da maschio a femmina. Quelle maschili sono più robuste, ampie e con denti crenulati. Quelle degli esemplari femminili sono più deboli e dritte. Le femmine di forficula auricularia svernano in piccoli nidi scavati nel terreno, in cui depongono fino a 50 uova. Le neanidi nascono già in pieno inverno e, con i primi caldi primaverili, si disperdono nell’ambiente. I nuovi adulti crescono in tarda primavera. Si tratta di insetti molto resistenti, che sopportano sia le basse, che le alte temperature. Per vivere prediligono i luoghi umidi, come le spaccature della corteccia degli alberi, i sottovasi, i tronchi marciti, i sassi, gli anfratti del terreno vicino il colletto delle piante, ecc. Le forbicine sono insetti lucifughi, ovvero che non sopportano la luce. Si rifugiano anche in casa, dove le troviamo nei pressi dei lavelli, in bagno o in cucina. Possono dar vita a infestazioni, in quanto hanno un comportamento alquanto gregario. La forbicina è un insetto onnivoro. Per lo più va in cerca di materiale vegetale in decomposizione o frutta fresca, ma è anche un predatore di altri piccoli insetti. Per questo motivo, può essere considerato un parassita o un insetto utile, a seconda dell’ambiente in cui è inserito. Ad esempio, può nutrirsi di afidi, psilla, carpocapsa o cocciniglia, temibili parassiti delle colture. Quindi, in un orto infestato da afidi, la forbicina è un insetto utile al pari di una coccinella. I danni delle forbicine sono concentrati in modo particolare sui frutti molto zuccherini. Ad esempio albicocche, pesche e susine. L’insetto entra nel frutto maturo quando si è in prossimità della raccolta e si nutre della polpa. Può capitare di trovarle anche sui frutti già raccolti, più morbidi per l’insetto e che quindi riesce a penetrare fino al nocciolo.La Forficula auricularia è considerata un parassita secondario. Per la difesa biologica vengono impiegati sistemi di cattura massale molto artigianali. In sostanza, si posizionano sugli alberi da frutto considerati a rischio alcuni ricoveri artificiali, come spezzoni di canne, cartocci di cartone ondulato, piccole scatole di legno. Le forbicine vi si rifugiano nelle ore diurne e in tal modo è facile allontanarle quando si sono aggregate. I rifugi artificiali vengono messi sulle piante a partire dai primi di maggio, quando i tipici frutti primaverili iniziano a maturare. Le trappole sono molto efficaci, in quanto è la stessa forbicina che, una volta nel rifugio, richiama altri esemplari emanando feromoni di aggregazione. Le forbicine non dovrebbero essere eliminate, vista la loro importante azione come predatori attivi di altri parassiti. Si possono allontanare semplicemente dal frutteto. Se la cattura è prolungata, gli insetti si possono nuovamente liberare tra gli alberi una volta terminata la raccolta. È questo un principio di lotta biologica, salvaguardare i raccolti e nello stesso tempo l’ecosistema. Ovviamente i rifugi artificiali possono essere collocati anche nella prossimità delle case, per evitare che l’insetto tenti di entrare nelle abitazioni. Se le infestazioni di forbicine sono elevate, si possono proteggere gli alberi dal loro potenziale attacco. L’obiettivo è quello di impedire che l’insetto raggiunga i frutti. La risalita sui rami a frutto si evita spalmando sul tronco principale una fascia di materiale colloso, la classica colla per tronchi.
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