STAZIONE CHEF EXPRESS, MILANO
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In quest’ultimo racconto a tema #organic delle 20x20 stories, nel progetto per la Stazione di Servizio Chef Express alle porte di Milano, la sfida di lavorare con forme organiche è ancora più grande, perché fuori dai canoni che solitamente ispirano la progettazione di questi luoghi. Eppure è proprio in questi luoghi di frontiera, che dialogano con la macro scala del paesaggio, che queste architetture fluide trovano un campo di espressione favorevole.
In risposta alle suggestioni del Cliente, cioè quello di trasformare il ponte di Dorno in un portale di Accesso a Milano - città teatro dei grandi cambiamenti in fatto di gusto, design e creatività- il concept trasforma il manufatto preesistente in un “sipario” del gusto. Le sue due forme morbide ed avvolgenti disegnano il “sipario” che si apre verso la Città e che è sintesi di gusto, creatività e innovazione. Con la sua pelle preziosa, le vele di questo “sipario” avvolgono il Ponte definendone le scenografiche porte di accesso e svelandone la parte centrale, in un accattivante invito all’attraversamento e alla scoperta
La proposta progettuale coniuga innovazione tecnologica e sostenibilità, temi centrali del brief, restituendo un immagine del progetto dinamica e cangiante. Tale immagine contemporanea è espressione delle Aree di Servizio di Nuova Generazione, che, analogamente a quanto avvenuto nel passato, sono destinate nel tempo a connotare l’immagine di questi luoghi ed a radicarla a lungo nell’immaginario collettivo.
La preziosità delle texture impiegate – legno per la pelle di rivestimento del ponte e metallo e tessuto per le vele esterne- contribuisce ad arricchire l’esperienza del visitatore anche all’interno, nella modulazione della luce e nell’individuazione di segni che rendono coerente e forte l’esperienza complessiva, per continuare poi anche nel roof garden posizionato sopra il tetto dell’edificio, dove si trovano aree verdi e spazi di sosta e ristoro.
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