§ fonte: wp-it 30/05/2015 - "Localizzazione delle Forche Caudine"
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§ Da Wikipedia - cfr. Voce principale: "Battaglia delle Forche Caudine" [ Ссылка ]
- Mappa delle possibili collocazioni dell'episodio
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Sono svariate le aree fra le città di Caserta e Benevento che vorrebbero fregiarsi di essere il luogo dell'episodio
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INDICE
1 LA TOPOGRAFIA DI LIVIO
2 IPOTESI PRINCIPALI
== LA TOPOGRAFIA DI LIVIO ==
Il problema della localizzazione consiste, essenzialmente, nel capire a che luogo si riferiscano le parole di Tito Livio nel volume IX degli Ab Urbe condita libri, che raccontano la disfatta romana: questa è l'unica fonte in nostro possesso che dia qualche informazione topografica.
In breve, i Sanniti si erano accampati in prossimità di Caudium, ed avevano fatto giungere voce ai soldati romani dalle parti di Calatia che si stessero preparando ad attaccare Lucera, alleata romana. I Romani decisero quindi di andare a soccorrerla.
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= Ipotesi principali =
2.1 ARIENZO-FORCHIA-ARPAIA
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2.2 VALLE CAUDINA
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2.3 GOLA DELL'ISCLERO
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2.4 PIANA DI PRATA
Il massiccio montuoso del Taburno Camposauro è situato fra la Valle Caudina a sud e la Valle Telesina a nord. Le sue cime sono divise in due gruppi (il Taburno a sud, il Camposauro a nord) da un'area pianeggiante, chiamata Piana di Prata, che si apre circa nel mezzo del massiccio.
Un tratturo medievale sale dall'attuale abitato di Frasso Telesino, sulle pendici occidentali, fin su questa pianura, l'attraversa per poi discendere dal lato opposto dove si trovano i paesi di Cautano e Tocco Caudio.
Il tratturo, attualmente in parte trasformato in strada carrabile, ricalca probabilmente un tracciato molto più antico.
In ingresso all'altopiano vi è una gola, chiamata Feriole, fra le cime del Cardito e del Sant'Angelo; ed un'altra si trova all'uscita, chiamata Valle Scura. L'area è ricca di sorgenti e di prati.
Nel XIX secolo a livello locale si fece strada l'idea che questo potesse essere il luogo delle Forche Caudine. Questa venne poi ripresa nel 1949 da Michele Di Cerbo, maggiore di fanteria dell'esercito originario di Frasso: un volo sulla zona, insieme ad osservazioni più ravvicinate, lo portò a concludere che corrispondeva al luogo delle Forche Caudine come descritto da Tito Livio. Oltre a quanto detto sopra, si osserva che entrambe le gole sono piuttosto strette; la prima si direbbe definibile come una cava rupes (ed ancora la cartografia dell'IGM la chiama Pietra Spaccata); meno chiaro se la seconda sia effettivamente ancora più disagevole della prima.
L'idea è stata in seguito approfondita da uno scrittore locale appassionato di archeologia, Massimo Cavalluzzo, e da uno studioso di storia militare, Flavio Russo; insieme hanno tentato una ricostruzione completa dell'accaduto, anche a costo di rettificare alcuni dettagli della narrazione di Livio.
In particolare, con un atteggiamento molto critico nei confronti degli svariati dati aggiuntivi introdotti dalle ricostruzioni tradizionali delle Forche Caudine, i due espongono diversi motivi per cui un luogo preferibile per collocare l'avvenimento sarebbe la Piana di Prata. Innanzi tutto motivano il passaggio supponendo che i Romani, pur sapendo che non sarebbero mai sfuggiti al controllo dei Sanniti lungo il loro percorso, quando partirono alla volta di Lucera da Calatia abbiano deciso almeno di prendere la strada per superare il Taburno Camposauro che fosse meno ovvia per il nemico. Uno scontro sarebbe stato molto probabile se fossero passati per una strada importante come la futura via Appia; ed avrebbero quindi preferito la ripida salita di Frasso Telesino, meno frequentata. Inoltre le gole della Piana, essendo più strette di quelle della Valle Caudina o quella di Arienzo, richiedono meno materiale per essere bloccate e questo rende più facile credere che i Sanniti ci siano riusciti, magari tenendo il materiale già ammucchiato sulle pareti della gola, pronto per essere rovesciato sul fondo.
Gli studiosi supportano le loro tesi con notevoli ritrovamenti archeologici sul posto: entrambe le gole presentano notevoli resti di murazioni di epoca sannitica, che possono quindi essere stati il luogo del praesidium e le alture da cui, stando al racconto di Livio, i Sanniti deridevano i Romani. Non mancano neanche resti di armi, nonché pietre sferiche che fanno pensare ad una catapulta.
La critica a questa collocazione è principalmente quello che il Russo individua come un punto di forza: pare cioè difficile che l'esercito romano abbia scelto di inerpicarsi sulla salita di Frasso Telesino visto che, nel caso in cui l'accampamento romano fosse vicino all'attuale Caserta, la scelta risulterebbe in un percorso allungato. Il comune di Cautano, comunque, forte di questa ricostruzione, si definisce luogo delle Forche Caudine sulla cartellonistica stradale.
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