Servizio di Stefano Parisini
Crediti video: ESA/Gaia/DPAC
Musica: Mylonite – Space dreamer
La missione Gaia dell'Agenzia spaziale europea ha osservato migliaia di stelle giganti fredde variabili per un periodo di oltre cinque anni a partire dal lancio, avvenuto nel 2013.
Le giganti rosse sono da dieci a centinaia di volte più grandi del Sole, ma il loro involucro esterno ha una temperatura più bassa, conferendogli una tonalità giallo-arancio. Hanno luminosità fino a quasi tremila volte quella del Sole, con tipi spettrali K o M, e temperature superficiali da 2700 a 3700 gradi Celsius.
Gli strati esterni di queste grandi stelle rosse si espandono e si contraggono ritmicamente per periodi di tempo lunghi da circa cento a 400 giorni. La stella gigante rossa Mira (od Omicron Ceti) è considerata il prototipo delle stelle variabili di lungo periodo.
Le pulsazioni dell’atmosfera stellare causano la variabilità periodica di luminosità osservata da Gaia. Ma Gaia registra anche lo spettro di queste stelle, dal quale vengono misurate le velocità di espansione e contrazione dell'involucro.
A causa dell'effetto Doppler, infatti, le linee scure risultano spostate avanti o indietro rispetto alle loro posizioni abituali nello spettro delle lunghezza d'onda. Gli spostamenti delle linee spettrali sono proporzionali alle velocità con cui l'involucro stellare si contrae e si espande rispetto alla nostra linea di vista verso la gigante rossa.
L’enorme archivio dati di Gaia è stato ora arricchito con una miriade di nuove informazioni su svariati oggetti celesti, tra cui, appunto, il più grande campione di curve di velocità e luminosità delle variabili Mira osservate fino ad oggi.
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