Dopo il volo pindarico dello scorso inverno nei club, Coez ritorna negli spazi aperti con il suo nuovo “Essere liberi tour”. Il titolo, che si ispira chiaramente al singolo che l’ha annunciato, sarà la versione estiva di un progetto che è riuscito a raccogliere maggiormente le due anime dell’artista romano: quella rap delle sue origini, e quello della canzone allargata con cui è esploso dopo il 2016. Questo conflitto è anche parte della battaglia che Coez conduce da anni con il suo pubblico: “Credo che ognuno di noi ha una croce, anche se stiamo parlando di musica. È giusto che in tanti mi abbiano conosciuto dopo gli esordi rap e quindi non conoscono quella mia parte. Capisco che un pezzo come "Wu-Tang" abbia fatto storcere il naso ad alcuni, mentre ad altri ha fatto solamente piacere”. Ma non solo, perché l’intervista a Coez è stata anche l’occasione di discutere il suo rapporto con i Brokenspeakers, in un momento del rap italiano in cui gruppi come Sottotono, Club Dogo e One Mic stanno ritornando in auge: “Sono fighe queste reunion, ma noi abbiamo fatto un ultimo disco, in cui eravamo consapevoli delle direzioni diverse che stavamo prendendo. Invece di attendere un po’, come hanno fatto gli altri gruppi, noi abbiamo deciso di scioglierci, rimanendo vicini, infatti sono rimasti il mio gruppo di amici”.
Intervista di Vincenzo Nasto e Francesco Raiola
Riprese e montaggio: Claudio Rosa
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