"Lasciare il Tg4 mi ha procurato una crisi fisica e psicologica. Ho sempre lavorato dieci ore al giorno, facendo un mese di vacanza in 25 anni. Mi sono trovato improvvisamente senza tutto questo, immerso in una grande tristezza e solitudine e non nego che ci sono stati momenti, in quelle lunghe notti, in cui ho pensato di farla finita: non potevo sopportare la mortificazione di essere dipinto come uno che, alla sua età, commette azioni tanto vili". Così ha dichiarato Emilio Fede sulle pagine del settimanale Chi?.
Il giornalista, amico di Silvio Berlusconi e direttore per vent'anni del Tg4, ha commentato in questo modo l'attesa per la sentenza del processo Ruby nel quale è imputato, insieme a Nicole Minetti e Lele Mora, per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile, prevista per il 19 di luglio.
"Mi hanno voltato tutti le spalle, ma non Berlusconi", ha continuato Fede, "sono andato in tribunale a dire la mia verità, e cioè che non avevo invitato ragazze ad Arcore, che non avevo portato io Ruby e che quelle serate, nate dalla cortesia di Berlusconi, erano tutt'altro che licenziose. Questa vicenda l'ho pagata anche con la mancata candidatura al Senato. Ho trovato molto triste far credere che i miei rapporti con Berlusconi si fossero deteriorati al punto da non frequentarci più, così come trovo triste l'ingratitudine di persone che a me devono moltissimo e che sono sparite dalla mia vita".
Parole amare, quelle del direttore, che tuttavia si lascia andare anche ad un commento sulla sua vita privata, con un riferimento alla moglie che le è sempre rimasta accanto.
![](https://s2.save4k.ru/pic/ZDzXnTMnuF8/mqdefault.jpg)