Napoli (askanews) - "Una ragazza mi ha detto di portatre i documenti perché Davide era stato fermato dai carabinieri. Invece sono andata sul posto e ho visto mio figlio morto in terra".
A parlare è la mamma di Davide Bifolco, il 17enne ucciso da un colpo di pistola sparato, forse per errore, da un carabiniere - ora indagato per omicidio colposo - nel Rione traiano a Napoli dopo un inseguimento. Davide, incensurato, era con due amici su un motorino, non si sono fermati all'Alt e i militari li hanno inseguiti e fermati dopo qualche minuto. Tuttavia qualcosa è andato storto. Ecco come Salvatore, uno dei ragazzi ricostruisce l'accaduto.
"Siamo arrivati là e ci hanno speronati - ha detto - appena Davide s'è alzato il carabiniere è sceso dalla macchina e gli ha sparato".
Indignati, per quanto accaduto, i familiari di Davide che ora chiedono giustizia.
"Non solo l'ha investito - dice la cugina del ragazzo - l'ha sparato e l'ha anche ammanettato. Un sedicenne può mai essere un delinquente fino a questo punto"?
Sulla vicenda sono in corso le indagini coordinate dalla Procura partenopea, secondo la quale l'accusa di omicidio colposo per il carabiniere che ha sparato e ucciso Davide è un atto dovuto.
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