Gioacchino Natoli, già Presidente della Corte d'Appello di Palermo, è un magistrato che ha vissuto il periodo storico del pool antimafia al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Tra le altre cose si è occupato degli omicidi di Piersanti Mattarella e di Pio La Torre, poi è stato pure pm del processo a Giulio Andreotti.
Recentemente ha chiesto ed ottenuto di essere sentito dalla Commissione parlamentare antimafia, in quanto, in quella sede è stato attaccato pubblicamente da Fabio Trizzino, marito di Lucia Borsellino e legale dei figli del giudice ucciso in via D’Amelio.
In particolare veniva accusato di aver archiviato un'indagine sui fratelli Nino e Salvatore Buscemi, imprenditori mafiosi vicini a Totò Riina, divenuti soci del gruppo Ferruzzi di Raul Gardini e di aver chiesto ed ottenuto la smagnetizzazione delle intercettazioni e la distruzione dei brogliacci.
Un'inchiesta che si collegherebbe, secondo il legale, a quelle del Ros di Mario Mori su mafia e appalti, indicata come il movente segreto della strage Borsellino.
"Accuse false" ha detto Natoli in Commissione Antimafia. In questa intervista ascolterete, con le sue parole, ciò che è realmente accaduto con quelle indagini.
Inoltre vi è il racconto di quella calda estate del 1992. Dagli ultimi interrogatori vissuti accanto a Paolo Borsellino, alla sensazione tangibile che dietro le stragi vi siano più concause.
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