sulla collina più alta di Maddaloni c'è il Santuario di San Michele Arcangelo, Santo Patrono...e dall'ottobre del 1993 un altare con una statua di S.Maria Madre del Redentore, benedetta da Papa Karol Wojtyla...
Il Santuario di San Michele è sito a 424 m s.l.m proprio sull’ultima vetta dei Colli Tifatini che vanno da Capua a Maddaloni. In precedenza era un luogo strategico-militare per i Romani, i Longobardi ed i Sanniti. La tradizione narra che l’Arcangelo Michele apparve ad un giovane pastore attorno al Settimo Secolo. Questo giovane capraio, mentre era intento a far pascolare il bestiame si recò verso la vetta più alta, pensando di trovare un alpeggio migliore. Appena giunse sul posto, vide un giovane che raccoglieva pietre, il pastorello non disse nulla e si mise ad aiutarlo. Appena tornò al paese, si accorse che le capre donavano un latte migliore e più abbondante di quanto mai prodotto in precedenza. Allora il capraio tornò sul luogo e chiese al ragazzo chi fosse e perché fosse intento a raccogliere pietre, quest’ultimo rispose dicendo di essere l’Arcangelo Michele e che desiderava fosse eretta una cappella in quel luogo. Appena il giovane pastore informò la popolazione del lieto incontro, tutti si recarono sul luogo per erigere una piccola cappella in onore dell’Arcangelo.
Il Santuario risale ai tempi dei Longobardi, fu infatti la Principessa Teodorata a sviluppare il culto dell’Arcangelo nel meridione. La prima menzione del Santuario (chiamato Eremo) risale alla seconda metà del Decimo Secolo. Altre menzioni arrivarono nel 1113 e nel 1178. Si narra inoltre che San Francesco di Assisi mentre si recava in visita al Beato Agostino a Capua, si fermò presso il Santuario.
Nel 1846 l’intera famiglia di Re Ferdinando II di Borbone si recò a rendere omaggio all’Arcangelo. Durante il complesso conflitto per unificare l’Italia, il Santuario e l’area circostante vennero occupati dall’esercito Garibaldino, fatto che permise di vincere la battaglia dei Ponti della Valle, passo importante per l’unificazione del Bel Paese.
Lungo i secoli l’edificio subì numerose modificazioni ed interventi, basti pensare che dal 1820 il Santuario raddoppiò di dimensioni, 36 anni dopo venne eretto un altare marmoreo raffigurante lo stemma di San Michele (scudo, spada e bilancia).
Durante i primi decenni del 20esimo Secolo vennero fatti ulteriori interventi di ampliamento, come l’edificazione del campanile.
video di Clemente del Monaco
Santuario di San Michele, Maddaloni (Caserta)
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