2 note: Al Festival del 1966, 'Se tu non fossi qui' - scritta da Carlo Alberto Rossi e con un testo di una delle sue abituali collaboratrici, Marisa Terzi - fu portata da Peppino Gagliardi e Pat Boone. Secondo il "Dizionario della Canzone Italiana" di Dario Salvatori: "La bellezza della canzone schiacciò la personalità sia di Gagliardi che di Boone, un bizzarro caso di sex symbol acqua e sapone che piaceva anche alle nonne (lo chiamavano 'il cantante che bacia solo la moglie'). La versione di Gagliardi era buona, ma lui non era ancora abbastanza noto e le sue doti vocali passarono pressoché inosservate".
In finale, 'Se tu non fossi qui' ottenne 8 voti, classificandosi nona. Ma nel giro di poche settimane, venne riscattata da Mina, che la fece riarrangiare da Franco Monaldi. Racconta Rossi: "Mina la conoscevo da quando si chiamava Baby Gate, era un po' ye-yè, e cantava in quella sua specie di slang, 'Neh-suno, neh-suno…' Dopo 'Le mille bolle blu' (1961) non era più andata a Sanremo, ma le piaceva pescare le migliori canzoni eliminate, per rilanciarle. Con i miei pezzi lo ha fatto diverse volte: ad esempio nel 1964 con 'E se domani', e nel 1968 con 'Che vale per me'", ha fatto notare Rossi.
Effettivamente, da 'Nessuno' in poi, la cantante cremonese ha sempre trovato il modo di individuare piccole perle immancabilmente sfuggite alla giuria del Festival, e di farle proprie (nel 1965 era toccato a "Se piangi, se ridi" nel 1967 sarebbe toccato a 'L'immensità' e "Canta ragazzina" nel 1968 a 'La voce del silenzio' "Canzone per te" , "La musica è finita", "Deborah", nel 1969 a "Ma che freddo fa" e "Un'ora fa"). Così, nel febbraio 1966 Mina pubblicò un 45 giri contenente il suo personale 'meglio di Sanremo', con 'Se tu non fossi qui' e 'Una casa in cima al mondo', che era stata proposta da Pino Donaggio e Claudio Villa, rendendo giustizia ad entrambe.
Mina la cantò dal vivo, ospite di Johnny Dorelli nel programma Johnny sera (28 aprile 1966), e successivamente in una puntata di Aria condizionata (24 luglio 1966).
Il disco raggiunse il quinto posto nella classifica settimanale e il 49° in quella dei 45 giri più venduti del 1966.
Il video è un montaggio dal Carosello Barilla del 1966 diretto da Antonello Falqui. Bellissimo ma con un piccolo difetto comune a tutti i caroselli: le canzoni venivano accorciate per ovvi motivi commerciali. Con un lavoro di taglio e cucito ne ho realizzato questa versione, sperando di non aver alterato la bellezza del videoclip originale. Molto faticosa la sovrapposizione audio-video, per cui mi scuso se qualche difetto è visibile.

свернуть