Andrea Fanelli
Dirigente medico Anestesia e Rianimazione
Policlinico di Monza
Una delle problematiche che bisogna affrontare nella gestione post-intervento chirurgico è il dolore post operatorio, la cui persistenza può avere un impatto rilevante sia sulla ripresa funzionale che sulla qualità di vita.
Nonostante l’appropriato trattamento del dolore acuto post-operatorio sia considerato da anni un elemento fondamentale nella moderna gestione del paziente chirurgico, ancora oggi un paziente su due lamenta dolore severo dopo chirurgia maggiore. Ciò è espressione della difficoltosa applicazione nella pratica clinica quotidiana delle attuali conoscenze scientifiche, delle risorse farmacologiche e tecnologiche a disposizione.
Il dolore, quindi, che condiziona la vita di molti pazienti e li porterà a prendere in considerazione la soluzione chirurgica, potrebbe non passare dopo l'intervento e anzi diventare cronico, invalidando la procedura e influendo negativamente sulla qualità di vita della persona.
Sviluppare modelli organizzativi atti alla stratificazione del rischio, alla prevenzione, alla diagnosi e alla presa in carico del paziente chirurgico con dolore sembra l’unica soluzione per poter garantire ai pazienti un finale differente che non sia il perpetrarsi o l’aggravarsi del dolore stesso.
Con l’obiettivo di disegnare una nuova e più appropriata presa in carico del paziente chirurgico, prima, durante e dopo il ricovero, garantendo un’assistenza di qualità ai cittadini senza ulteriori costi a carico di strutture ospedaliere e territorio, è nata l’Associazione di Promozione Sociale Redirect Pain.
Redirect Pain ha già elaborato un percorso specifico per la gestione del dolore peri-operatorio nella protesi di ginocchio e sta costituendo gruppi di lavoro per svilupparne altri su differenti procedure chirurgiche (quelle più impattanti per volume e complessità di gestione), partendo dallo studio della letteratura e delle linee guida e adattandole ai molteplici contesti clinici di applicazione. I cardini individuati dall’Associazione su cui incentrare tali percorsi in ciascun ospedale, allo scopo di migliorare l’outcome del paziente chirurgico, sono tre: l’appropriatezza terapeutica attraverso il corretto utilizzo delle risorse tecniche e farmacologiche attualmente a disposizione tra cui gli oppiacei con un approccio focalizzato sulle diverse fasi peri-operatorie (opioids adjustment); la valutazione delle condizioni di fragilità mediante la stratificazione del rischio, l’adeguamento del processo di consenso informato e il precondizionamento; la continuità assistenziale per i pazienti a elevato rischio di sviluppare dolore persistente post-operatorio.
L’APS si occuperà di sviluppare programmi educativi per il paziente, che deve essere informato sulle opzioni di trattamento a cui andrà incontro, e percorsi formativi rivolti agli operatori sanitari.
Redirect Pain nasce come ‘laboratorio lombardo’ visto che la Lombardia costituisce un banco di prova particolarmente importante perché da sola assolve a gran parte della chirurgia svolta in tutt’Italia, ad esempio al 40% di tutte le procedure di protesi del ginocchio. Ma l’obiettivo è quello di crescere oltre i confini regionali e di accogliere specialisti eterogenei, non solo anestesisti ma tutti coloro che sono coinvolti nella gestione del paziente chirurgico, quindi chirurghi, fisiatri, infermieri, ma anche gli stessi pazienti, senza dimenticare il Mmg.
M.D. Medicinae Doctor
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