In un tempo sospeso tra il silenzio e il canto del vento, il dio Horus, simile a un falco maestoso, dominava il cielo dell'antico Egitto. Le sue ali si estendevano sopra le sabbie dorate, e il suo sguardo penetrante vedeva oltre le dune, oltre il tempo stesso.
Era un dio dalle molte facce: talvolta un falco, talvolta un uomo con la testa di falco, coronato dalla doppia tiara dell'Alto e Basso Egitto. E in alcune leggende, appariva come un bambino, nudo e vulnerabile, con una sola treccia reale a ornare il suo capo.
Con occhi che vedevano oltre il velo della realtà, Horus dominava gli elementi, mantenendo un delicato equilibrio tra il caos e l'ordine. Ma le leggende che avvolgono Horus sono come sabbie mobili, mutevoli e intrecciate, perdendosi nelle pieghe del tempo.
Nato dall'unione di Iside e Osiride, Horus era il frutto di un amore che sfidava la morte stessa. Osiride, il benefattore dell'umanità, fu tradito e ucciso dal suo stesso fratello, Set. Ma Iside, con la sua magia antica, riunì i pezzi del suo amato e, in un momento di passione fugace, concepì Horus.
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