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Per molti di noi, la cucina è il luogo della casa dove passiamo più tempo, non nel mio caso che è il bagno..ma questa è un altra storia, quindi cercare di avere una cucina che sia un prodotto oltre che di qualità anche di design è sempre più una necessità.
La stessa grande distribuzione che si rivolge ad una determinata clientela, ormai produce cucine che, pur mantenendo un costo accessibile, sono dei veri e propri oggetti di design.
Poi, sarà la crisi, sarà la voglia di risparmiare e in alcuni casi anche la voglia di ridurre il nostro impatto sull’ambiente, evitando di smaltire dei materiali che potrebbero essere recuperati, prende sempre più piede il recupero ed il restauro dei componenti di arredo, che altrimenti, fino ad un pò di tempo fa, avremmo preso e buttato.
Prima di parlare di come recuperare un top cucina facciamo una panoramica su cosa offre oggi il mercato.
Sorvolando sui classici top in granito, che è praticamente un materiale indistruttibile, ma oggettivamente un pò “scontato”, i top in marmo -che per una cucina io non li consiglierei vista la delicatezza del prodoto stesso, troviamo agglomerati semi sintetici di pietre come il dekton, il silestone o altre pietre naturali lavorate.
Tuttavia, In quest’ottica di recupero, e di “ammodernamento” dei componenti d’arredo e conseguente restauro delle superfici, le resine ed il microcemento prendono sempre più piede guadagnando sempre più fette di mercato
.
Il motivo, ormai, credo sia più che noto.
La malleabilità del materiale, il fatto che sia “lavorabile”, che possa essere “trasformato” in qualcosa di artistico (al proposito guarda il video fino alla fine che ti mostro delle foto di lavori fatti favolosi) che possa essere “personalizzato” in base ai propri gusti personali fa si che sempre più architetti, designer o semplici persone che vogliono risparmiare evitando la sostituzione del pezzo guardano a questi materiali per trasformare in qualcos’altro un componente d’arredo che altrimenti sarebbe stato sostituito.
Sempre parlando del recupero di un top ci si può sbizzarrire anche con effetti personalizzati,
volendo si possono utilizzare resine epossidiche che vengono colate sul piano cottura e colorate con dei pigmenti cangianti che poi una volta asciugate le rendono lucide e molto belle oppure possono essere decorate come se fossero delle vere e proprie tele da pittori e artisti.
Fra i pochi che si cimentano in queste decorazioni non posso non citare le amiche e colleghe di Papiro Art, che ormai da anni hanno rivisitato il modo di intendere la resina ed il microcemento sotto il profilo artistico e personalizzano porte, banchi di lavoro, top cucina e molto altro guardate qualche foto e video di loro lavori.
Presto, vi anticipo, le andrò a trovare nel loro shoroom -laboratorio e ve le presenterò meglio.
Infine non esiste solo il recupero dei top ma è possibile anche realizzare “da zero” un prodotto “su misura” usando materiali che troviamo abitualmente in edilizia.per poi rivestirli con microcemento o resina direttamente sul posto o in laboratorio.
Il più comune è il piano cottura in cemento, fai una cassaforma e lo realizzi.
Più pratici e semplici ci sono le superfici in mdf, in questo caso si prendono queste tavole, si sagomano ricavando la forma che vuoi e anche qui le rivesti in resina; infine -fra quelli che abbiamo usato- ci sono i pannelli in kerdi-board che sono pannelli multifunzionali per interni adatti ad essere rivestiti anche con prodotti in resina.
Il vantaggio di questi materiali è che posono essere sagomati a piacere, sono impermeabili e quindi sono adatti a diverse funzioni fra cui anche quella di poter essere rivestita in resina.
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