All'inizio di quest'anno, alcuni astronomi amatoriali hanno fatto notare una diminuzione nella grande della Grande Macchia Rossa. Il sospetto è diventato certezza nelle nuove osservazioni fatte con il Hubble, che mostra davvero una notevole diminuzione. La Grande Macchia Rossa non è mai stata così piccola da quando la conosciamo! Sta forse per sparire? Purtroppo è difficile dirlo perché non riusciamo nemmeno a spiegare come mai non è già sparita da secoli. Questi fenomeni meteorologici sono estremamente complessi e difficili da modellare in maniera fedele. Quello che è certo, è qualcosa di drammatico sta davvero succedendo. Un tempo si diceva che era così grande che poteva divorare 3 Terre. Attualmente riuscirebbe a divorarne però una sola.
La Grande Macchia Rossa è conosciuta dai tempi delle osservazioni dell'astronomo Cassini, che parlò di una tempesta permanente su Giove, tra il 1665 ed il 1713. Sappiamo che quindi dura da almeno tre secoli e mezzo. Usando dati e osservazioni storiche, sappiamo che nell'800, gli astronomi avevano visto una tempesta dal diametro di 41.000 km in diametro. Nel 1995, il diametro era di 21.000 km, mentre nel 2009 era sceso a 18.000 km. Attualmente è a 16.500 km e non da segni di fermarsi.
Non c'è ancora una certezza sul perché tutto questo sta succedendo e purtroppo non abbiamo una sonda in orbita per fare analisi in diretta, ravvicinate. Gli astronomi ipotizzano che forse un fenomeno ancora sconosciuto potrebbe star consumando molta più energia in basso nell'atmosfera, rallentando quindi i venti nell'alto. Le nuvole della Grande Macchia Rossa si trova a circa 8 km sopra le nuvole principali del pianeta.
Nel tempo, la Grande Macchia Rossa è diventata uno dei simboli di Giove e del Sistema Solare stesso, con i suoi venti incredibili e dimensioni spaventose. Il tempo di rotazione delle nuvole era un tempo di 6 giorni, ma attualmente è diminuito fino a 4 giorni.
Purtroppo non conosciamo abbastanza il pianeta e come funzionano le sue tempeste e la sua atmosfera per dire se scomparirà o no, ma è anche possibile che si tratti di diminuzioni cicliche e che tra non molto la tempesta tornerà a crescere esponenzialmente, tornando come prima o più grande. Ad ogni modo, sarà sicuramente molto intrigante osservarla nei prossimi anni:
La prossima sonda che visiterà il pianeta sarà Juno, della NASA. Attualmente la sonda è già sulla strada e arriverà a destinazione nel 2016. Grazie alla sua orbita polare, sarà non solo la prima a fotografare in dettaglio i poli del pianeta, ma la sua missione sarà cercare di studiare, misurando come viene attirata gravitazionalmente da Giove, l'interno del gigante gassoso, per dirci per la prima volta com'è strutturato all'interno e magari svelarci qualcosa di più sulla relazione tra quello che avviene nelle profondità del pianeta e quello che vediamo all'esterno.
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