Roma, (askanews) - Ulivi secolari che hanno resistito a tutto e oggi messi a dura prova. In Puglia da tempo va avanti l'emergenza "Xylella fastidiosa", il batterio considerato responsabile del loro disseccamento nel Salento. Arrivato in Italia alcuni anni fa, secondo gli agricoltori, attraverso alberi importati dal Costa Rica, oggi si ritiene sia responsabile del drastico calo della produzione di olio d'oliva nel Sud d'Italia, si calcola circa del 30%.
Un danno enorme per la regione e per il Paese, gli alberi contaminati sono moltissimi. Gianni Cantele presidente della Federazione degli agricoltori pugliesi:
"Oltre 40mila ettari fortemente compromessi. Questo significa, dal punto di vista delle produzione che ci sono aziende che non producono olive da ormai tre anni".
Una malattia che colpisce gli ulivi progressivamente e per cui non si sono trovate cure. Spinto dall'Unione europea, il governo italiano lo scorso anno aveva approvato l'abbattimento di numerosi alberi per arginare il fenomeno. Ma è di pochi giorni fa la decisione del Consiglio di Stato di accogliere la richiesta di alcuni agricoltori pugliesi di sospendere certi abbattimenti per vizi di forma nelle analisi con cui sono stati valutati ulivi malati da abbattere. Inoltre, il Consiglio ha accolto le tesi della procura di Lecce, secondo cui non ci sarebbero prove che la Xylella sia la sola e effettiva responsabile del disseccamento.
Il procuratore di Lecce, Cataldo Motta: "Non è assolutamente certo che la Xylella sia responsabile di tutto quello che sta accadendo, di fronte a questo, distruggere l'identità ambientale del Salento abbiamo pensato che sarebbe stato una sorta di disastro ambientale".
Vanno avanti quindi le indagini scientifiche per fare chiarezza, ma il batterio, intanto, dalla Puglia che rimane l'epicentro della malattia degli ulivi, è stato riscontrato anche in Corsica e in alcune aree del Sud della Francia.
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