Roma, (askanews) - Scintille fra Ankara e Berlino dopo lo stop delle autorità tedesche a due incontri organizzati dall'Unione dei Democratici Turchi Europei (Uetd) in Germania per sostenere il referendum costituzionale promosso dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan, ai quali avrebbero dovuto partecipare anche due ministri turchi.
Il governo tedesco ha detto di non avere nulla a che fare con la decisione delle autorità municipali:
"E' una decisione sulla quale il governo federale non ha e non avrebbe potuto esercitare alcuna influenza, perché dipende dalle autorità locali, sui cui non abbiamo influenza", ha detto il portavoce del ministero tedesco degli Affari esteri, Martin Schafer, respingendo le accuse della Turchia.
Gli incontri dovevano svolgersi a Gaggenau, comune di circa 30.000 abitanti nel sud della Germania dove nel frattempo è rientrato un falso allarme bomba, e a Colonia, nell'Ovest del Paese. Nel primo caso l'autorizzazione è stata revocata perché la sala conferenze prevista era troppo piccola. A Colonia, invece, l'evento è stato annullato per motivi di sicurezza.
Ankara ha accusato la Germania di lavorare contro il rafforzamento dei poteri di Erdogan. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, in conferenza stampa ci è andato giù pesante:
"Il comportamento della Germania non fa onore alla democrazia, alla libertà d'espressione o di assembramento - ha detto - Non vogliono che i turchi facciano campagna qui, lavorano per il no. Vogliono impedire la nascita di una Turchia forte".
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