Negli anni ‘20, villa “La Mimosa” fu celebre per le feste organizzate dalla frizzante Josephine Racca, la padrona di casa, una giovane e benestante argentina moglie del nobile Gaspare di Sant’Elia, vent’anni più grande.
La villa era circondata da un giardino di alcuni ettari che inglobava anche l’odierna via Napoli e le feste, spesso in costume sardo, riunivano personalità importanti.
Morto il marito nel ‘34, Josephine cessò le feste, anche perché sarebbe stato malcostume organizzarle da vedova, ma si trasferì ancora giovane a Viareggio dove, nella villa dei genitori che fece decorare anche a Biasi, riprese la cara abitudine di riunire i notabili della città a casa sua. Frattanto, si era risposata.
Tornerà a Sassari molto dopo, dove vivrà fino a 97 anni e oggi riposa al cimitero monumentale.
Con grande piacere, sono venuto in contattato con il nipote di Josephine che mi ha raccontato anche una bella storia; le sue parole “la villa ha un inizio romantico: quando mia nonna e mio nonno si conobbero, lei era una studentessa mandata a studiare a Torino e lui ufficiale dei carabinieri. Quando lei dovette tornare a casa, lui l’accompagnò al treno per Genova (in Argentina si andava in nave) e le portò un grande mazzo di mimose. Da sposati, quando mia nonna fece costruire la villa a Sassari, la chiamò “Mimosa” in ricordo dell’episodio." Josephine, aggiunge un altro testimone, fece di tutto per tenere vive le mimose durante il lungo viaggio oltre oceano, mobilitando decine di marinai per tenere fresco l'enorme mazzo il più possibile.
Testo di Marco Atzeni
[ Ссылка ]
Ещё видео!