Milano, (askanews) - Con l'arrivo della bella stagione gli sbarchi di migranti sulle coste italiane sono all'ordine del giorno. Sono disperati che sopravvivono a viaggi perigliosi e sognano di trovare al di qua del Mediterraneo il proprio futuro. Spesso però per loro mancano strutture di accoglienza, aiuti e la popolazione locale è stanca di vivere nell'emergenza. Come Giuseppa, che gestisce un bar a Catania:
"Francia, Spagna sono rivolte al Mediterraneo. Arrivati a un certo punto siamo in Unione Europea? Interessiamoci un pochino tutti non solo l'Italia".
A finire per prima sul banco degli imputati è l'Europa. Il governo stesso ha minacciato di violare la normativa europea e di consentire ai richiedenti asilo di viaggiare in tutto il Vecchio Continente se non arriverà un sostegno. Ma per Piero Galvano, direttore della Caritas di Catania, il problema ha dimensioni più grandi:
"Non è solo un problema europeo ma mondiale bisognerebbe creare posti di lavoro nelle loro terre. L'Europa o l'Italia da sola non ce la può fare a gestire una emergenza del genere".
Ovviamente neanche la politica è esente da accuse:
"La politica non li dovrebbe fare entrare perchè non ci sono risorse. Meno male che c'è la Caritas che se ne occupa, però i problemi sono grossi, dovrebbe intervenire la politica in Italia".
(Immagini Afp)
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