Ripatransone comune della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, è fra i centri più antichi della provincia, della quale possiede anche uno dei territori comunali più estesi (74,16 km²).
La storia di Ripatransone inizia ufficialmente nel 1205, anno in cui la cittadina picena ottenne l'autogoverno diventando il primo libero comune rurale d'Italia.Le origini sono tuttavia più antiche. Se i più remoti insediamenti umani risalgono alla preistoria, il borgo fortificato è databile all'epoca della venuta dei Franchi, con Carlo Magno, o poco dopo (VIII-IX secolo). Castello inaccessibile, difese strenuamente la sua autonomia anche contro Francesco Sforza. Ottenne il rango di Città vescovile nel 1571.
Città d'arte con numerose strutture museali, vive di turismo, di mobilifici e d'agricoltura, emergendo nella produzione dell'olio e del vino.
È stata insignita del marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano.
È detta Belvedere del Piceno per l'ampia visione panoramica che offre.
Il comune è situato quasi al confine con l'Abruzzo Ripatransone sorge alla sommità del crinale che si innalza tra le valli parallele del fiume Tesino (a sud) e del torrente Menocchia (a nord).
La parete è estremamente ripida su tre lati, mentre a est declina più dolcemente verso il litorale. L'altitudine ha un picco di 508 m sul Colle San Nicolò.
Geologicamente i colli ripani risalgono al Pliocene e sono costituiti di calcare, sabbia, argilla e arenaria.
Ai tradizionali colli cittadini si affiancano, negli immediati dintorni, altre rilevanti alture come il Castellano (432 m) a nord e il Monte Attone (493 m) a sud est.
Sotto Ripatransone passa un intricato sistema di spelonche chiamate Grotte di Santità, un intrico di cunicoli artificiali d'epoca preistorica chiusi nel 1967. La struttura, che taglia il paese in larghezza, avrebbe un'estensione di quasi 2.000 m². Il suolo urbano è stato interessato da isolati crolli, come quello di piazza Matteotti, che nella notte del 10 agosto1994 portò alla luce i resti di una chiesa, San Biagio in Piazza, demolita nel 1660.
Il terreno circostante è fertile, adatto a tutte le coltivazioni della campagna mediterranea e in particolare all'olivo e alla vite. Tipici delle colline ripane, e marchigiane in genere, sono i calanchi, gli ampi solchi formati dall'erosione pluviale che conferiscono un aspetto lunare al paesaggio.
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