Stefano Massini decide di rispondere alla domanda che cosa è l'antifascismo con alcuni estratti dalle lettere alla madre scritte da un detenuto incarcerato dal Regime, fra il 1929 e il 1933.
--------------------
Che cos'è l'antifascismo? Che cos'era l'antifascismo? Beh, io per rispondere stasera vi faccio sentire due lettere.
Due lettere che vengono da molti anni fa.
La prima è del 1929. La scrive un ragazzo, un ragazzo che è stato condannato al carcere dal regime in quanto che è antifascista e si procura un pezzo di lapis, un foglio e scrive a sua madre. E le dice:
"Ecco, tento di scriverti. Nonostante questi ferri che mi stringono i polsi, tento di scriverti mentre mi portano da Regina Coeli a Napoli e da Napoli al reclusorio di Santo Stefano. Mamma, non ti rattristare per me. Quando pensi a me devi pensare che io sto lottando per l'antifascismo. Ed è un'idea bella. È un'idea piena di luce. Oggi più che mai io mi sento orgoglioso mamma di essere un antifascista e quando in tribunale è arrivata la sentenza io mi sono alzato in piedi e ho cominciato a urlare Abbasso il fascismo, abbasso il regime! E tutti mi sono venuti addosso furenti e mi tappavano la bocca fino a soffocarmi. Ma io continuavo a gridare Abbasso il fascismo, abbasso il fascismo!È bello, mamma, l'antifascismo!"
Lo portano a questo nuovo carcere, questo ragazzo. Passano quattro anni e il regime decide di commutare la pena per cui non starà più in un carcere normale, ma lo mandano al confino, lo mandano sull'isola di Pianosa. Ed è lì che un giorno questo ragazzo di trent'anni scopre che la madre, volendolo riabbracciare, ha chiesto per lui la grazia al regime. E a questo punto il tono cambia e questo ragazzo scrive un'altra lettera, scrive un'altra lettera terribile a sua madre, dove dice "con quale animo, con quale animo hai potuto fare questo? Se tu ti potessi immaginare il male che mi hai fatto chiedendo questa grazia, ti sentiresti amaramente perché hai voluto offendere il mio antifascismo? Dovresti saperlo che l'antifascismo per me è tutto, che io ho dato ogni cosa per l'antifascismo ho sopportato la condanna, adesso il carcere. Pensi che io adesso sia pronto a rinnegarlo? Che cosa me ne può importare, Madre della libertà? La libertà che a tutti gli uomini sta tanto a cuore, in realtà è un sudicio straccio se costa un compromesso. Io non mi lamento, io non piango. Io ho accettato il carcere, io voglio stare in carcere. E dunque, cara madre, ho scritto una lettera a questa spettabili autorità. Io, nonostante la richiesta di mia madre di darmi la grazia, decido di non avvalersene. Vi prego, lasciatemi in carcere, vi prego, lasciatemi in carcere perché voglio restarvi in quanto che è fieramente antifascista."
Dal carcere di Pianosa, anno 1933, il detenuto per antifascismo Sandro Pertini.
PER RIVEDERE TUTTI I VIDEO DEL PROGRAMMA VAI SU [ Ссылка ]
![](https://s2.save4k.ru/pic/hhAOzZeAvXk/maxresdefault.jpg)