Lo guardi lavorare e scopri quell’ingrediente misterioso che poi cosi tanto segreto non è perché la sua dedizione, che caratterizza ogni sua creazione, è visibile a chiunque gli stia accanto, anche per poco. E se Truffaut era convinto che a sei anni sappiamo già chi saremo, mai frase fu più azzeccata per Pasquale Marigliano, che da quando, piccolissimo, ha scoperto la sua vocazione per la Pâtisserie non ha più smesso di inseguire il suo sogno. Nelle pasticcerie della sua zona, matura talento, passione e comincia il percorso di conoscenza del territorio. Un percorso fatto di sacrifici, di scelte coraggiose, di determinazione e convinzione. Arriva cosi, quasi naturalmente, la decisione di espatriare con in tasca le sue ambizioni e quella sete di apprendere che non può che guidarlo fino a Parigi, Mecca del gusto per chiunque decida di intraprendere quest’arte.
Alla corte di Francia, Pasquale entra in una nuova dimensione, elaborata secondo un modo di lavorare serio e puntiglioso e costruita attorno ad una nuova idea di “maître pâtissier” che si ispira alla figura di Pierre Hermé. Da qui il passo alle pasticcerie francesi più rinomate è breve. Dal 1992, infatti, matura la sua formazione presso “Fauchon” e “Le Nôtre”, seguendo stage di perfezionamento sulla lavorazione della viennoiserie, del pastigliaggio e dello zucchero soffiato, tirato e colato. Quando torna in Italia, a San Gennarello di Ottaviano, è ormai ricco di esperienze e di nuove tecniche che finalmente mette a frutto. E la cosa non passa inosservata.
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