Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, ha chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto. Lo ha ribadito con forza, nel corso dell'arringa difensiva - durata 9 ore - davanti al Gup di Ragusa. "Non doveva confessare il furto delle arance nel fondo del vicino, doveva confessare qualcosa di indicibile e grave, ovvero un rapporto col suocero che non è di certo nella nostra mentalità" ha dichiarato il difensore Francesco Villardita. "Veronica ha fatto un percorso interiore, da sola, abbandonata pure dal marito [...] In questo processo, quindi, non ci saranno né vincitori né vinti. Noi intanto vi abbiamo offerto movente, complice e arma del delitto" ha concluso. Il 17 ottobre prevista la sentenza.
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