Uno dei "rotocalchi" che, a ragion veduta, ha segnato una pagina indelebile nel panorama delle trasmissioni Rai è stato, senza meno, "Carosello". Redigere qualche nota su questo programma è davvero improbo perchè "Carosello" si colora, inevitabilmente, di connotazioni che sfuggono ad un giudizio di merito per sfociare in un ambito sociologico e cercare di tracciare un quadro esaustivo dell'influenza che ha esercitato sugli usi, sui costumi, sui gusti e sul linguaggio delle persone richiederebbe, almeno, qualche pubblicazione ed una stesura da parte di un addetto ai lavori. Ciò nonostante qualche nota va spesa non foss'altro per inquadrare, almeno da un punto di vista meramente estetico, che cosa, in quasi venti anni di programmazioni, ha racchiuso questo contenitore pubblicitario. Il rotocalco si affaccia alla ribalta dei palinsesti televisivi sin dal 1957 e si caratterizza per la presenza, al suo interno, di veri e propri siparietti della durata di tre minuti e mezzo circa cadauno solo al termine dei quali veniva reclamizzato il prodotto che passava, direi, quasi in sordina. Il tempo concesso ad ogni reclame consentiva, quindi, la messa in onda di veri e propri cortometraggi per cui ci si rivolse, sin dall'inizio, ad attori ed attrici del mondo cinematografico e teatrale il che conferì una qualità davvero eccelsa al prodotto. Elencare quali e quanti attori han prestato il proprio volto per "Carosello" richiederebbe una nota a margine ; i primi nomi che mi sovvengono sono quelli di Vittorio Gassman, Aldo Fabrizi, Totò, Nino Manfredi, Enrico Varisio, Lia Zoppelli, Gino Cervi, Fernandel, Giorgio Albertazzi, Dario Fo, Franca Rame, Franco Volpi, Luigi Pavese, Nino Taranto, Walter Chiari, Franca Valeri, Virna Lisi, Giovanna Ralli, Bice Valori, Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Ugo Tognazzi... e potrei continuare per una buona mezzora almeno. Ma la sola citazione di questi nomi mette in risalto che Carosello" cooptò, praticamente sin dall'inizio, il "gotha" del panorama teatrale e cinematografico di quegli anni. A costoro si affiancarono, oltremodo, altri artisti provenienti dalla scena musicale nostrana come Patty Pravo, Domenico Modugno, Claudio Villa, Lelio Luttazzi, Mina, il quartetto Cetra, Nino Ferrer e, financo, "the voice" Frank Sinatra. Per non parlare, poi, dei registi che produssero molti caroselli a cominciare da Luciano Emmer, passando per Jerry Lewis, per finire ad Ermanno Olmi. Inoltre, dal 1959, "Carosello" ospitò, tra l'altro, anche dei famosi vignettisti come Cavandoli - il creatore della celeberrima "linea" -, Jacovitti e Bozzetto. Ad ogni modo per dare una idea di che cosa abbia prodotto "Carosello" vi invito ad affacciarvi alla pagina "Cara mamma Rai, Carosello" dove, pazientemente, sto raccogliendo quante più reclame possibili di questi quasi quattro lustri di programmazione. Il taglio conferito ai primi caroselli era di matrice squisitamente teatrale - visto lo spazio concesso dai dirigenti della Rai - caratterizzato, quindi, da campi fissi, dialoghi - ovvero monologhi - corposi e scenografie da interni create alla bisogna. Ma con il passare degli anni, ed in concomitanza di una progressiva riduzione del tempo concesso dai vertici di viale Mazzini agli inserzionisti, ci si rivolse, sempre di più, a registi affermati che conferissero un taglio spiccatamente cinematografico ai caroselli per evocare simbolismi ed allegorie sempre più attinenti con il prodotto da reclamizzare. A questo punto tramonta l'era degli sketch e assurge alla ribalta pubblicitaria un nuovo tipo di carosello contrassegnato dalla presenza di telecamere mobili, da attori molto spesso non professionisti, da colonne sonore scritte ad hoc, da un montaggio decisamente dinamico, e da riprese girate in esterni. In una parola è il cinema a fare il suo ingresso, prorompente, nel rotocalco pubblicitario e lo fa in grande stile con un piglio decisamente industriale decretando il tramonto dell'era "artigianale" della pubblicità. Cambiano i "testimonials" e ci si rivolge a personaggi di chiara fama reclutati dai settori più variegati ed, in particolare, dal mondo dello sport che ha assunto una dimensione di massa : Adriano Panatta, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Muhammad Ali, Clay Regazzoni, Giacomo Agostini, Felice Gimondi, Eddy Merckx, John Charles e, financo, la "perla nera" Pelè sono solo alcuni dei nomi più prestigiosi che presteranno il proprio volto ai caroselli. Gli ultimi anni, a giudizio dello scrivente, sono però contrassegnati da alcuni spot - è il caso di dire - che sono decisamente meravigliosi e che potrebbero, a buon diritto, far parte della grande storia della cinematografia. In allegato riporto le quattro sigle che hanno fatto da apertura a questo programma nonchè i bumpers (gli stacchetti) fra i vari cortometraggi..
La prima sigla è, per l'appunto, quella del 1957 ; la seconda del 1958, la terza del 1962 e la quarta, l'ultima, del 1974.
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