Un tempo dominatori tra tutte le specie viventi, i grandi felini erano simbolo della potenza di una natura che l’uomo credeva indomabile. Ma oggi, alle soglie del 2000, essi appaiono più che mai vulnerabili. I grandi spazi di cui erano padroni sono sempre più minacciati dall’avanzare dell’agricoltura e dell'allevamento del bestiame, attività strettamente legate alla sopravvivenza del loro principale antagonista: l’uomo. Nel Parco Nazionale del Serengeti, in Africa, la vita di leoni e leopardi è ancora scandita dai ritmi antichi della caccia e della procreazione. In Asia, dalla Siberia all’India, si impone invece la necessità della cattura, per assicurare la riproduzione in cattività di specie ormai affacciate sul baratro dell’estinzione. É quindi proprio l’uomo il custode responsabile dei fragili equilibri che regolano la vita di questi grandi predatori, che nella preistoria furono probabilmente i suoi più temibili avversari.
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