Il 5 luglio del 1902, nelle paludi pontine, una bambina di nemmeno dodici anni viene mortalmente ferita con quattordici colpi di pugnalate da un ragazzo di diciotto anni che aveva provato a violentarla. La bambina morirà ventiquattr'ore dopo, perdonando il suo assassino.
Quella bambina si chiamava Maria Goretti e quello che, in quei giorni venne visto e raccontato sui giornali come un comune fatto di cronaca nera, usato per denunciare le condizioni di miseria, ignoranza e brutalità in cui vivevano i contadini italiani, ebbe una tale risonanza da arrivare fino alle porte del Vaticano.
La storia di Maria Goretti è la storia di un mondo contadino, formato da tante famiglie, bloccate dall'ignoranza e dall'analfabetismo, costrette a fare gli emigranti per trovare un modo per sopravvivere alla miseria, ma è anche la storia di un cambiamento, quello causato dal boom economico post bellico che fece tremare la rigida morale cattolica italiana, con la liberazione che diede al ruolo della donna nella società.
La storia di Maria Goretti, o meglio della sua canonizzazione, è figlia di un'epoca di transito, posta tra santità delle leggende agiografiche, con le vergini martiri che si immolano spontaneamente sull'altare della castità, e i tempi moderni, flagellati dalla piaga del femminicidio e della violenza sulle donne.
Forse la piccola Marietta non ha nulla da insegnarci sulla violenza e sul martirio ma, in un'epoca in cui siamo tutti più cattivi e disincantati, può ancora dirci molto sulla forza del perdono.
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Dettaglio con l' "ipotetica" Maria: [ Ссылка ]
Bibliografia
"Povera santa, povero assassino" di Giordano Bruno Guerri: [ Ссылка ]
"In quella foto c'è Maria" di Ugo de Angelis: [ Ссылка ]
Filmografia
"Cielo sulla palude" (1949): [ Ссылка ]
"Maria Goretti" (2003): [ Ссылка ]
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