La villa Farnesina (o villa della Farnesina) è un edificio storico di Roma, oggi sede dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Fu costruita dal 1506 al 1512 dal giovane Peruzzi per il ricchissimo banchiere senese Agostino Chigi, grande mecenate e personaggio di spicco nella Roma di inizio Cinquecento.
È uno degli edifici rappresentativi dell'architettura rinascimentale del primo Cinquecento. La residenza fu affrescata secondo un programma iconografico di straordinaria ampiezza affidato ai più grandi artisti del periodo: Peruzzi, Sebastiano del Piombo, e la sua scuola (compreso Giulio Romano) e Il Sodoma.
L'edificio, su due piani, ha una innovativa pianta a ferro di cavallo, che si apre verso il giardino con due ali tra cui è posta una loggia situata nel piano terreno e composta da cinque archi che sono attualmente chiusi da vetrate protettive.
Per la decorazione interna Agostino Chigi chiamò i migliori artisti del tempo per eseguire negli spazi interni cicli di affreschi con caratteri innovativi e secondo un programma iconografico interamente improntato alla classicità.
Nella loggia è dipinto il ciclo con le Storie di Amore e Psiche, opera di Raffaello e dei suoi allievi (Raffaellino del Colle, Giovan Francesco Penni, Giulio Romano), in cui le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali. La presenza degli intrecci vegetali accresce il senso di continuum della loggia con il giardino; vi sono riconoscibili la bellezza di circa duecento specie botaniche, soprattutto domestiche, tra cui anche numerose piante importate dalle Americhe, scoperte solo pochi anni prima.
Al centro del complesso sistema figurativo spiccano le grandi rappresentazioni del Concilio degli dei e del Convito nuziale. Nei peducci si trovano i vari episodi delle Storie di Amore e Psiche.
Segue a sinistra la sala del Fregio. Le pareti vennero affrescate nella fascia superiore da Baldassarre Peruzzi.
Una delle sale contigue alla loggia è la Sala di Galatea. La sala deve il nome all'affresco di Raffaello con il Trionfo di Galatea, che rappresenta la ninfa su un cocchio tirato da delfini, tra un festoso seguito di creature marine. Accanto all'affresco di Raffaello si trova il monumentale Polifemo di Sebastiano del Piombo. Allo stesso artista si devono anche otto delle dieci lunette con immagini mitologiche, dipinte con i toni particolarmente ariosi, tipici del colorismo veneto.
Un'altra lunetta mostra una testa a monocromo di Peruzzi.
Baldassarre Peruzzi affrescò anche la volta, con vari temi mitologici entro riquadri geometrici, determinati dall'architettura dipinta che si raccorda a quella della parete.
Al piano superiore si trova la sala delle prospettive, dipinta illusionisticamente nel 1518-1519, da Baldassarre Peruzzi e aiuti, come se fosse una loggia. Ai lati del Salone Peruzzi dipinse due finte logge con colonne e archi, affacciate su vedute di Roma. Sopra il camino si trova la Fucina di Vulcano.
L'attigua camera da letto venne decorata da affreschi del Sodoma (1517), con scene della vita di Alessandro Magno. Particolarmente conosciuta la scena delle Nozze di Alessandro e Rossane.
L'elaborato soffitto a cassettoni, disegnato da Peruzzi, mostra dodici piccoli riquadri con scene dalle Metamorfosi di Ovidio.
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