Poesia dedicata a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, con particolare attenzione al loro esilio forzato, unitamente ai familiari più stretti, nell'Isola dell'Asinara (SS), a partire dall'8 agosto 1985, ossia nei giorni successivi agli omicidi del Commissario Beppe Montana (28 luglio 1985) e del Vice-Questore Ninni Cassarà (6 agosto 1985), entrambi operanti a Palermo. Vista la situazione di estremo pericolo per i due magistrati Falcone e Borsellino vengono di fatto deportati sull'isola sarda in cui riusciranno a predisporre gli atti della sentenza-ordinanza del cosiddetto “Maxiprocesso” a Cosa Nostra senza ulteriori rischi.
Al ritorno, lo Stato fa pagare loro il "soggiorno" e Paolo Borsellino conserva la ricevuta!
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