Salita al Grignone per la via della Ganda, sul sentiero 25 che porta dapprima al rifugio Bogani e quindi alla parete nord della Grigna Settentrionale. Giornata calda fino ai 1900m, poi alla fine del bosco di larici si entra nella ghiacciaia di Moncodeno. Fino a luglio di solito c'è la neve, che poi ritorna in ottobre. Il lungo traverso con buona pendenza che porta all'attacco dei ripidi 100 metri finali è reso impegnativo dalla neve tanto che ad un certo punto necessitano i ramponi (da novembre poi è tutto ghiaccio). Soprattutto bisogna fare attenzione alle numerose cavità carsiche profonde centinaia di metri quando sono ricoperte dal manto nevoso. Sul ripido finale, in estate si sale con l'aiuto delle catene che costeggiano la roccia, ma con la neve, come in questa occasione è meglio seguire la traccia sul ripido innevato. Giornata così così, con il sole sul versante sud, dove il sentiero estivo, che sale dall'Alpe Cova, già totalmente scombro di neve, è il più praticato. Certo con il sole il panorama sulla dorsale delle Grigne è più bello ma anche dopo tante volte vale sempre la fatica di salire al Brioschi, il rifugio più amato dagli italiani. Discesa per la stessa via fino al Bogani, quindi attraverso la bocchetta di Piancaformia, risalgo per poi ridiscendere alla Bocchetta di Prada (più nota come Porta di Prada). L'arco di roccia alto più di venti metri è sempre una meraviglia e quando si passa sotto fa sempre effetto. Un bel giro ad anello di otto ore. In solitaria. 31 Maggio 2017.
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