TG BASSANO (lunedì 29 maggio 2017) - «Abbiamo visto l’aereo in volo, poi ha fatto una strana virata, ha inizato a perdere rapidamente quota e dopo essersi avvitato su sè stesso è precipitato al suolo prendendo immediatamente fuoco». E’ questa la scena apparsa agli occhi dei testimoni della tragedia del volo che ieri mattina, a Tezze sul Brenta, è costata la vita a Giampietro Lorenzin, 67 anni, per tutti Cesare. Da sempre residente a Campagnari, Lorenzin era noto nel bassanese per essere il fondatore dell’azienda meccanica Lomec. A tradirlo, ieri, è stata la sua passione per il volo. Voleva compiere solo qualche planata, con il suo biposto, come era solito fare tutte le settimane e rientrare a casa per il pranzo. Ma qualcosa è andato storto: ad un paio di chilometri dal suo campo di volo, l’ultraleggero ha cominciato a perdere quota. Stando ai testimoni, Lorenzin avrebbe tentato un atterraggio di emergenza nella golena del Brenta, senza però riuscire a mantenere il controllo del suo biposto. Inevitabile lo schianto, sul letto del fiume, a poca distanza dal ponte di Friola. In pochi secondi, la carlinga e le ali, realizzate in allumino e tela, sono state avvolte dalle fiamme. Immediate le chiamate ai vigili del fuoco e al 118, ma all’arrivo dei soccorritori, per Giampietro Lorenzin non c’era più nulla da fare. Ora saranno le indagini condotte dalla compagnia dei carabinieri di Bassano ad aiutare i magistrati e l’Enac a chiarire l’esatta dinamnica del dramma. Al momento sono aperte tutte le ipotesi, anche un possibile malore del pilota: Lorenzin un paio di mesi fa è stato posizionato un pacemaker. L’imprenditore lascia tre figli, Luca, Emanuele e Valentino, dopo che una quarta figlia, era scomparsa una pochi anni per una malattia ([ Ссылка ])
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