(lyrics by Maic)
Parlo di un Paese che non ce la fa:
si spera nei problemi per pubblicità.
C'è il tipico soggetto in cerca di guai,
nel senso che li va trovando tutti lui.
E quando si risolve una criticità,
arriva l'invasato che ricorderà
di averla segnalata a tempo debito,
e che ogni merito si attribuirà.
Chissà se un giorno capirai:
non serve a niente quel che fai,
Se tu denunci è una virtù,
se è virtuale non lo è più.
Rinchiuso in camera tu stai
racimolando qualche like,
sfigato,
scrivi e non lo sai
quant'altro male ci farà l'inettitudine.
E nemmeno serve questa ipocrisia,
la facile morale dietro una bugia:
il populismo può saziare il popolo,
ma le persone han fame di sincerità.
Ricordati della memoria pessima:
fai pure allusioni e poi rettifica.
E fatti pure quanti più nemici vuoi,
ma resta pronto se gli servirai.
Chissà se un giorno capirai:
non serve a niente quel che fai.
Occorrono passi, non i tasti,
ma tu resti dove sei.
La lampadina non va più
non solo dove abiti tu.
Aizzare è inutile,
polemiche
sono solo fini a sé.
Non è difficile che un vigile
sia efficace più di te!
Ora denunciami, amico mio.
ma illuderti non so!
L'inettitudine fa sì
che tutto resti ancor così.
Non è impossibile redimere
questo posto dai suoi guai,
dall'abitudine,
la consuetudine,
l'inettitudine.
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