Soma (Turchia), (askanews) - Centinaia di minatori morti, decine intrappolati sottoterra. È una delle tragedie più gravi della storia della Turchia l'esplosione della miniera di carbone di Soma, nell'ovest del Paese, a un centinaio di chilometri da Izmir. Una tragedia dalle cause da accertare, che ha provocato 238 morti secondo il bilancio provvisorio fornito dal premier Recep Tayyip Erdogan sul luogo del disastro. "Non siamo ancora certi al 100% ma ci sono circa 120 minatori sotto a Soma" ha detto Erdogan, chiedendo poi "un'inchiesta approfondita" sulle cause della tragedia.
Il governo è finito da subito nel mirino delle critiche, accusato di negligenza. Avrebbe ignorato gli allarmi per la sicurezza dell'impianto, l'ultimo di due settimane fa. A scatenare discussioni e polemiche è stata anche la confusione successiva all'esplosione, l'incertezza sulle reali condizioni dell'impianto e sul numero dei dispersi ancora a 24 ore di distanza dallo scoppio.
Erdogan è stato duramente contestato mentre lasciava il municipio di Soma dopo la conferenza stampa. Quando poi è stato annunciato il suo arrivo alla miniera, la polizia ad Ankara ha lanciato lacrimogeni per disperdere i manifestanti che criticavano l'operato del governo.
(immagini Afp)
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