Con il Professor Antonio Gasbarrini (Direttore UOC Medicina Interna e Gastroenterologia) affrontiamo un tema molto delicato, l'epatocarcinoma per delineare qual è l'approccio di CEMAD Centro Malattie dell'Apparato Digerente del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS [ Ссылка ]
"All'interno del CEMAD come abbiamo detto c'è una forte componente epatologica. Gli epatologi toccano tutte le aree delle malattie del fegato: la steatosi epatica, la cirrosi epatica, le malattie rare del fegato, le malattie delle vie biliari, tutte le malattie dei vasi che portano il sangue al fegato, e poi vi è anche una equipe che studia in maniera particolare l'epatocarcinoma, e cioè il tumore primitivo del fegato, cioè quel tumore che generalmente viene su cirrosi epatica però può anche venire su fegato sano. Perchè i tumori primitivi del fegato hanno bisogno di medici diversi o in qualche modo di oncologi o onco-epatologi diversi dagli altri? Proprio perchè il fegato è un organo molto particolare. Ovviamente se l'epatocarcinoma viene su cirrosi epatica si deve avere degli epatologi che conoscono molto bene la cirrosi epatica - calcolate che questi pazienti infatti hanno soprattutto le complicanze dell'insufficienza epatica quindi servono in qualche modo medici particolari che abbiano un grande expertise, una grande abilità a gestire queste malattie. Ecco perchè bisogna avere dei centri dedicati che lavorano ovviamente in team multidisciplinare dove gli altri medici di riferimento sono i radiologi, gli oncologi veri e propri, i chirurghi del fegato, i chirurghi del trapianto di fegato, i radiologi interventisti, i nutrizionisti - pensiamo alla steatosi epatica - ma anche gli psicologi - pensate alle epatopatie croniche legate all'alcool - e sapete bene e lo avete visto in altre interviste quanto questo centro stia investendo nel mondo dell'alcool e delle patologie alcool relate. Quindi, in qualche modo servono dei medici particolari e anche dei medici speciali che si prendono veramente a cuore questi pazienti pensando non solo alla malattia che li colpisce ma anche alla persona vera e propria, con l'obiettivo, che è quello del CEMAD, di curare le persone e non solo le malattie. L'epatocarcinoma come deve essere affrontato? Bisogna innanzitutto avere un'ottima diagnostica e al CEMAD abbiamo degli straordinari ecografisti che sono in grado di vedere anche le lesioni più piccole utilizzando attrezzature e macchine ecografiche di ultima generazione con mezzi di contrasto molto efficaci, e una volta che viene identificato un possibile tumore dobbiamo andarlo a caratterizzare - e proprio sotto al CEMAD abbiamo la nostra straordinaria radiologia che con tecnici, radiologi e macchine dedicate è in grado proprio di fare tac o risonanze magnetiche di altissimo livello con mezzi di contrasto di ultima generazione per approfondire la lesione. Una volta che abbiamo capito che tipo di lesione c'è tutte le settimane un gruppo molto complesso e molto articolato di specialisti - che viene racchiuso nell'acronimo EpatoCatt - si riunisce e in particolare si riunisce ogni martedì dalle 14 alle 16 e discute tutti i casi proprio per far sì che ogni malato abbia la dignità di essere considerato come singola persona e non in un mare magnum di pazienti. Ognuno viene considerato nella sua individualità con l'obiettivo di personalizzare al massimo le cure. Una volta che abbiamo individuato il tipo di tumore, il tipo di malattia sottostante, la localizzazione, la gravità anche del grado istologico di questo tumore, viene fatta una scelta personalizzata. Alcuni pazienti vanno all'intervento chirurgico, altri fanno delle terapie loco-regionali guidate dall'ecografia come la termoablazione, altri fanno delle terapie trans-arteriose, la chemio-embolizzazione o la radio-embolizzazione, altri devono andare a trapianto di fegato. E infine un piccolo gruppo deve andare a chemioterapia dove utilizziamo farmaci innovativi - non solo quelli che sono già sul mercato - ma farmaci che arrivano continuamente in un centro di altissimo livello come questo proprio perchè noi abbiamo i farmaci più innovativi due tre quattro cinque anni prima del mercato. Quindi in qualche modo anche nell'epatocarcinoma una modalità di personalizzare le cure di questa malattia al fine di poter - innanzitutto guarire le persone se possibile in maniera definitiva - e se questo non è possibile di cronicizzare queste malattie e di fare in modo che diventino delle malattie croniche, ma dove soprattutto la qualità di vita e la percezione della cura dei pazienti sia eccellente. Di nuovo, provare a coniugare l'eccellenza con la persona, il diritto della persona di avere una vita degna di essere vissuta bene."
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