Commento di don Paolo Quattrone - sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.
Giovedì 27 Luglio
Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Con queste parole si conclude la prima lettura. Il monte nella Bibbia è il luogo dell’incontro tra Dio e l’uomo, è un luogo che si innalza verso il cielo, che svetta, che ci obbliga ad alzare gli occhi ed allo stesso tempo ci fa sentire piccoli. Non se siete abituati alle montagne, io che vivo in valle d’Aosta sì e quando sali su una vetta avverti queste sensazioni: ti stacchi dal caos della vita che si svolge a valle e in questi tempi di distacchi anche dalla calura per respirare aria fresca; allo stesso tempo avverti la tua piccolezza di fronte alla maestosità di una montagna, capisci dinanzi alla bellezza del paesaggio che forse c’è davvero Qualcuno di più grande di noi che ha dato il via allo spettacolo della natura; lo stare in vetta ti fa vedere le cose da un'altra prospettiva, anche li stessi luoghi dove vivi, il fondo valle dove ogni giorno si svolge la tua vita. In montagna poi, in certi punti puoi esperimentare l’effetto dell’eco, la tua voce risuona, riecheggia a distanza. Il monte è simbolo, come dicevo, dell’incontro tra uomo e Dio, ogni volta che preghiamo perciò è un po’ come salire su un monte, ci distacchiamo dalle solite cose per stare con Dio, avvertiamo la sua grandezza che non intende schiacciarci bensì avvolgerci, abbracciarci, farci intuire che la sua grandezza consiste in un amore immenso ed infinito; in più ci aiuta a guardare le cose, le vicende che viviamo da un’altra prospettiva e ci fa respirare un’altra aria, un clima diverso che ci rinfresca dall’affanno della quotidianità e le mie parole e ragionamenti riecheggiano in modo diverso quando prego, quando parlo con Dio, quando mi sfogo con Lui e tanto più se le lascio riecheggiare confrontandole con la Parola di Dio. Anche se fisicamente non possiamo andare in montagna, ogni giorno possiamo salire sul monte della preghiera, lì con Dio le cose le si vedono e le si respirano diversamente, ti metti al tuo giusto posto, non ti illudi di essere Dio ma riscopri che sei amato e sostenuto dal suo immenso amore e guardi le cose che ti affliggono, che ti preoccupano, con le quali devi confrontarti e combattere ogni giorno da un altro punto di vista. Saliamo allora ogni giorno su questo monte.
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