Testo e musica: Federico Ballarini
Voci: Oratorio Sacro Cuore – Arluno (Milano)
Il brano musicale “Perdiqua Tu” è il racconto di un viaggio, attraverso i passi fondamentali scelti per vivere al meglio l’esperienza dell’Oratorio Estivo.
La prima strofa è una specie di introduzione, dove vengono sottolineate due parole chiave: dubitare e partire. La canzone, essendo un grande paragone con l’Esodo, inizia con l’atto del “partire” e del “dubitare”, come il popolo dubitò di Dio e di Mosè anni addietro.
La seconda strofa ricorda i grandi personaggi della Bibbia e, non a caso, l’ultimo verso recita “forza andiamo”, dove si vuole indicare il passaggio dalla singola persona ad un gruppo, perché una sola persona non riuscirà mai ad affrontare un viaggio, anche se semplice. Da qui in poi la canzone è scritta in prima persona plurale.
Il ritornello si ripete tre volte senza modifiche, per la durata della canzone. “Perdiqua” indica una sorta di strada maestra che Dio mostra agli uomini. Dio compie tre azioni fondamentali: guidare, indicare, affiancare. Questo ritornello vuole quindi essere un’invocazione al Signore per far sì che Egli guidi gli uomini “come fece con Mosè”, senza far perdere loro la strada, indichi agli uomini il cammino verso il Padre, e sia fonte di aiuto per l’uomo nelle prove a cui è sottoposto tutti i giorni.
Nella terza strofa si ricorda il passaggio del mare da parte del popolo di Israele ed è sempre presente un’invocazione alla presenza di Dio, guida sicura.
Nella quarta strofa si passa al deserto, dove l’uomo si sente afflitto, ma il Signore è sempre presente e dà al popolo manna e Legge (monte Sinai).
Nelle ultime due strofe di passaggio si fa riferimento sempre al deserto, dove viene pregato Dio perché sia presente e accompagni con la propria mano il popolo “smarrito”, ma viene anche messo in luce, con la metafora della Terra promessa, il fatto che gli uomini sopravvivranno solo se riusciranno a mantenere salda la propria fede.
