La Cassazione ha annullato il provvedimento del tribunale della Libertà di Bologna col quale si fece tornare libera la maestra d'asilo 61enne riminese, indagata dalla procura di Rimini per maltrattamenti in classe. L'insegnante era stata arrestata il 22 aprile dai carabinieri in esecuzione ad un'ordinanza del gip che, accogliendo le tesi del sostituto procuratore Ercolani, aveva ordinato gli arresti domiciliari per la donna filmata in alcuni atteggiamenti ritenuti non educativi ma riconducibili al 572 del codice penale, ossia maltrattamenti su minori. Poco meno di un mese e mezzo dopo, il Tribunale del Riesame di Bologna aveva motivato, il 9 di giugno, la sentenza con la quale aveva annullato il provvedimento del gip rimettendo in libertà la maestra. Per i giudici della libertà non c'erano "indizi di colpevolezza in ordine al reato di maltrattamenti verso i bambini; nessuna condotta violenta o aggressiva, nessuna percossa, né alcun utilizzo di urla o espressioni ingiuriose; e ancora, nessuna turbativa alla serenità dell'ambiente scolastico". Così come avevano spiegato gli avvocati difensori della maestra. La decisione era stata quindi impugnata dal pm Ercolani e ora la Cassazione risponde dando torto a Bologna, dicendo che va rifatta un'udienza perché i maltrattamenti potrebbero sussistere. Ciò ovviamente non comporterà il ripristino dei domiciliari per la maestra che al momento non ha ripreso l'insegnamento.
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