RESURREZIONE SUBITO!
V Domenica di Quaresima
Commento Gv 11, 1-45
Il cammino iniziatico proposto da Giovanni alla sua comunità, che possiamo leggere in filigrana nel suo Vangelo, dopo gli altri sei segni, arriva finalmente alla soglia del suo culmine: la resurrezione di Lazzaro, preludio al mistero Pasquale, che verrà poi esplicitato nei capitoli successivi. Il cosiddetto “libro dei segni” è simile a una Menorah, il candelabro a 7 bracci delle liturgie ebraiche, e poi utilizzato dalle prime comunità cristiane (anzi le rappresentava cfr. Ap 2,1-5). Esso illumina la mensa eucaristica e la vita del cristiano, ogni sua sezione getta luce su una particolare prospettiva del mistero di Dio e quello dell’ “Ekklesia”. Abbiamo visto come Dio non condivida le nostre remore verso gli emarginati (cfr. Gv 4) e il nostro ritenere escluso dalla Grazia chi è colpito da infermità invalidanti o altre tragedie (cfr. Gv 9); stavolta ad essere purificata è invece l’idea della morte. La nota famiglia di Betania (Beth-anya, "casa di povertà") a cui mancano una figure genitoriali ed costituita solo da fratelli e sorelle, è visitata da Gesù più volte, come i quattro vangeli attestano (Mt 26,6-13, Mc 14,3-9, Lc 10,38-42, Gv 12,1-8); essa è un chiaro riferimento alla comunità cristiana, la quale, in questa circostanza, si confronta con il lutto, l’esperienza che più mette alla prova la fede di ciascuno e che quindi necessita di una preparazione adeguata. La morte è paragonabile al sonno: in Cristo già si è legati al mistero della resurrezione; questa verità deve avere delle conseguenze concrete nella vita del credente, che quindi non può più disperarsi.
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