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Alcuni pensano che sia ovvio e scontato che un coniuge separato possa frequentare liberamente un'altra persona e allacciare una nuova relazione. Altri nutrono dubbi al riguardo, dal momento che si è pur sempre coniugi, pur dopo la separazione e fino al divorzio.
Vediamo, allora di fare chiarezza, con questo video.
Partiamo dal considerare che la separazione non fa venir meno il legame matrimoniale. Pertanto si rimane marito e moglie, per quanto separati. E questo perché la separazione viene considerata, ancora oggi in Italia, un rimedio sperimentale alla crisi della coppia, una situazione non irreversibile. E’ possibile, infatti, per quanto assai raro, che i coniugi si riconcilino.
Tutto ciò comporta allora che, a parte il dovere di coabitazione, che viene meno immancabilmente, gli altri doveri coniugali rimangano in uno stato di quiescenza, cioè come sospesi. Questo vale per l’obbligo di assistenza morale e materiale della famiglia, per l’obbligo di collaborazione e per l’obbligo di fedeltà.
Ma cosa significa questo all’atto pratico?
Come sempre dobbiamo distinguere diverse ipotesi:
I. marito e moglie non più conviventi ma non ancora separati legalmente: il dovere di fedeltà è ancora vincolante per entrambi;
II. marito e moglie separati legalmente sulla base di un accordo e, dunque, separati consensualmente: sono liberi di frequentare un nuovo partner non esiste più un obbligo di fedeltà da rispettare;
III. i coniugi si stanno separando con una separazione giudiziale, non avendo raggiunto un accordo. E’ questa un’ipotesi particolare, dato che il giudizio potrebbe durare a lungo. Ebbene, in questa ipotesi, il giudice autorizza i coniugi a vivere separati fin dalla prima udienza. Ma ciò non significa che essi siano già legalmente separati. La nuova condizione di coniuge separato si acquista, infatti, soltanto al momento della sentenza e per effetto di essa. Marito e moglie sembrerebbero, dunque, ancora tenuti a rispettare il dovere di fedeltà, non essendo ancora legalmente separati.
A differenza di quanto riteneva la Cassazione fino alla fine degli anni ’80, oggigiorno il fatto di frequentare un nuovo partner già durante il giudizio di separazione non viene più considerato violazione dell’obbligo di fedeltà. L’altro coniuge, pertanto, non potrebbe ottenere l’addebito della separazione a carico di quello che ha allacciato la relazione durante la causa di separazione.
Ricordo, da ultimo, che l’obbligo di fedeltà non sussiste tra persone conviventi di fatto, cioè non unite in matrimonio, né sussiste per le persone che hanno costituito un’unione civile. Per queste coppie, di conseguenza, non si pone alcun problema di legittima frequentazione di un altro partner.
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Ci vediamo prossimamente con un nuovo video!
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Frequentare un altro durante la separazione
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