Comincia ad avviarsi verso le fasi finali il processo che vede imputato il 54enne dermatologo ravennate Matteo Cagnoni, accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri, madre dei suoi tre figli, il 16 settembre del 2016. Oggi è la giornata della requisitoria del pubblico ministero Cristina D’Aniello, che alla fine dovrebbe chiedere l’ergastolo, visto le aggravanti contestate nei confronti di Cagnoni, il quale, oggi, ha deciso di non essere presente in aula. Secondo l’accusa, il medico massacrò la moglie, dalla quale si stava separando, ferocemente, lasciandola senza vita all’interno della cantina della villa di famiglia. Violenza alla quale si aggiunge la premeditazione visto che mesi prima del delitto, Cagnoni aveva svenduto i suoi beni al fratello. Saranno ripercorse oggi dall’accusa le prove principali contro Cagnoni a cominciare dalle impronte del medico sul muro della villa e le tracce di sangue riscontrare sui suoi vestiti, senza tralasciare gli spostamenti ripresi dalle varie telecamere cittadine. Fino ad oggi il dermatologo si è sempre dichiarato innocente attestando la presenza di un aggressore sconosciuto, tesi supportata dalla presenza di un altro dna sotto le unghie della vittima. Tra due giorni sarà la volta della parte civile, mentre il 18 toccherà all’arringa degli avocati difensori Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti. Il verdetto della Corte D’Assise presieduta dal giudice Corrado Schiaretti è atteso per il 22 giugno.
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