L’orario di lavoro è il periodo in cui il lavoratore è al lavoro, nell’esercizio della sua attività e comunque a disposizione del datore di lavoro.
La nozione di orario di lavoro dunque è molto ampia, non comprende solo il tempo dell’esecuzione della prestazione lavorativa.
Vi rientra l’orario necessario per indossare la divisa; secondo la Cassazione vi rientra anche il tempo necessario per raggiungere il luogo di lavoro quando è funzionale rispetto alla prestazione lavorativa. Se il lavoratore prima di raggiungere il luogo di lavoro deve passare dall’ufficio dell’azienda ad es. per ritirare dei documenti e poi raggiunge la sede di lavoro il tempo impiegato è orario di lavoro.
Non rientra nell’orario di lavoro il tempo che il lavoratore impiega per raggiungere il posto di lavoro da
casa.
L’orario normale di lavoro è stabilito dalla legge (d.lgs 66/03) in 40 ore settimanali.
Il lavoro oltre le 40 ore settimanali è lavoro straordinario.
I ccnl possono stabilire un orario di lavoro in alcuni periodi dell’anno superiore alle 40 ore settimanali e in altri un orario al disotto delle 40 ore, è il c.d. orario multi periodale.
In questo caso se viene mantenuta nell’anno la media delle 40 ore settimanali, le ore di superamento delle 40 ore non sono considerate straordinario.
Ad esempio, da gennaio a giugno viene calendarizzato un orario di lavoro di 44 ore settimanali e da luglio a dicembre di 36 ore, le 4 ore settimanali in più nei mesi gennaio-giugno non sono
straordinario.

Quanto lavoro straordinario può essere richiesto?
E ci si può rifiutare di fare lo straordinario?


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