Gian Maria Volontè insuperabile nel rappresentare la dinamica circolare "lavoro (inteso come tempo sottratto alla vita) speso poi in oggetti che alla fin fine non aggiungono nulla al nostro vivere, se non un temporale e passeggero soddisfacimento del puro impulso a possedere, che inevitabilmente, passato il momento, passata la moda, cambiati i gusti, si rivelano del tutto insignificanti e inutili.
Il film è del 1971
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