Primo obiettivo: riconoscere la malattia. Perché, purtroppo, sebbene negli ultimi anni se ne stia parlando sempre di più, è ancora scarsa la conoscenza in fatto di Malattie infiammatorie croniche intestinali. Anche negli stessi malati che non sanno di esserlo. Si stima, infatti, che il ritardo diagnostico tra l’insorgenza dei sintomi e la diagnosi, sia di circa 2 anni, il che determina una malattia ancora più aggressiva.
Da qui la necessità di avviare una campagna sociale per sensibilizzare e creare consapevolezza sulla malattia di Crohn e la Colite ulcerosa e dare un messaggio di speranza agli oltre 200 mila pazienti italiani, tra cui molti giovani e giovanissimi, che ne sono colpiti.
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