16-08-2014( Riprese effettuate con Videocamera Samsung HMX-H100P/EDS ) IL FORTE "TRE SASSI" “IN TRA’ I SASS”
Il forte fu costruito tra il 1897 e il 1901 per sbarrare all’esercito italiano, un probabile accesso alla Val Badia.
Il forte fu dotato di cannoni M 98 da 8 cm e due cannoni M 98 da 6 cm in caponiera blindata in acciaio, di quattro mitragliatrici rivolte verso il Sief – Col di Lana e il Passo Falzàrego e di un osservatorio sul tetto.
La guarnigione era composta da 50 uomini al comando di due ufficiali, e due sottoufficiali con il compito di presidiare le trincee del Valparola, e del Edelweiss Stellung e altre postazioni del Sass de Stria.
Alle ore 13,00 del 5 luglio 1915 il forte fu colpito dalla artiglieria italiana che sparava dalle batterie, del Monte Pore, da Prà Pontìn, da Valiàte, e dalla Val Costeàna. Le granate da 210 mm riuscirono a perforare la copertura in calcestruzzo non armato e a lesionare la struttura, che fu abbandonata. Tuttavia, gli austriaci continuarono a illuminarlo, in modo da indurre l’artiglieria italiana a considerarlo ancora operativo. Grazie a questo stratagemma, si continuò a bersagliare il forte con evidente spreco di proiettili, che avrebbero potuto colpire altri obiettivi militari.
I soldati austriaci commentarono: " Agli italiani viene a costare di più bombardarlo che agli austriaci costruirlo". Tutt'ora non c'è notizia per smentire o sostenere questa diceria. Non si conosce il costo di costruzione dell'opera e nemmeno quanto costarono le bombe.
Un diario di un soldato austriaco racconta che per i primi due mesi furono sparate circa 80 bombe al giorno da 210 e in totale con altri calibri fino a 450 granate al giorno. Ci furono anche informazioni distorte, nel 1915 non spararono mai dalle 5 torri verso il forte, le artiglierie posizionate erano da 75 mm, e 65 mm la distanza era troppa per un tiro utile.
Fra le truppe austriache si parlava che gli Italiani sparavano granate da 240 mm, in dotazione agli austriaci ma non agli italiani.
Alle 5 torri nel 1915 c'erano artiglierie da 75 mm, in estate del 1916 furono posizionati pezzi da149 mm e in settembre del 1917 fu sistemato un 210 mm che non sparò mai sul forte, poichè gli italiani erano già a conoscenza dell'abbandono dell'edificio.
Il museo ospita oltre che armi e equipaggiamenti dei soldati e del fronte, anche alcuni oggetti di uso comune nel fronte dolomitico.
Un particolare oggetto che è custodito dal forte è un vecchio proiettile da 305 mm, sezionato in tre pezzi, che fu sparato da un mortaio Skoda posizionato in Armentarola, ovvero in val Badia. Il colpo fu trovato non esploso dalla famiglia che cura il museo nella zona di Col dei Bois, nelle Tofane.
Si può affermare che questo museo, assieme ai percorsi storici all'aperto, va a formare il più interessante comprensorio storico della Grande Guerra.
Nelle vicinanze del forte si possono vedere le trincee, con le baracche dove allogiavano i soldati austriaci postazione Edelweiss.
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