Cucina bene (anche nella vita), è un melomane e va pazzo per il Napoli. Patrizio Rispo un po’ è come il suo Raffaele Giordano, portiere tuttofare e anima di Palazzo Palladini, dove la redazione di Napoli Città Solidale l’ha incontrato.
È qui che ci racconta che le somiglianze ci sono, sì, ma se Raffaele non esisterebbe senza di lui, lui è attore bell’è fatto da tanto tempo prima del suo portiere: a teatro prima e poi sul grande e piccolo schermo.
Anche se siamo abituati a vederlo in tivù la carriera di Patrizio è stata sempre piena di impegni, anche di rilievo: tra le prime opere a cui ha partecipato ricordiamo diversi film internazionali tra cui Nel regno di Napoli, Le vite degli altri e Travolti dal destino di Guy Ritchie, con la moglie dell’epoca del regista, la popstar Madonna. Rispo ha partecipato anche a Ricomincio da tre nel 1981, con Massimo Troisi. È del ’95 il suo debutto in tv, con La Piovra 7 e Morte di una strega, mentre al 1996 risale la sua prima volta nei panni del portiere Raffaele in Un posto al sole.
Oggi, dopo 23 anni di Un posto al sole, quello di Patrizio Rispo è un volto familiare per molti italiani, abituati ad identificarlo nel portiere ideale, così disponibile e responsabile. “Delle volte non so neanche più dove finisce Patrizio ed inizia Raffaele” ci racconta scherzosamente.
E nell’intervista rilasciata a Napoli Città Solidale Rispo racconta come il “suo” Raffaele che vediamo alle prese con una situazione molto delicata, prima le difficoltà di Diego e poi la tossicodipendenza dell’ultimogenito Patrizio.
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