Processo Agostino, il pentito: "Venne ammazzato perché sbagliò nei confronti dei Madonia" - [10 febbraio 2023]
In aula sentiti i collaboratori di giustizia Antonino Avitabile, Calogero Ganci, Marco Favaloro e Antonino Patti
“Avevo sentito dell’omicidio Agostino, una brutta storia. Qualcuno mi disse che era stato ucciso per motivi di Cosa Nostra… Là parliamo di un livello alto…”. A parlare è il collaboratore di giustizia Antonino Avitabile (classe ’67), intervenuto stamani in video collegamento da sito riservato durante l’udienza del processo per l’omicidio del poliziotto Nino Agostino che si svolge a Palermo con imputati il boss dell’Acquasanta Gaetano Scotto (accusato di omicidio) e Francesco Paolo Rizzuto (l’amico dell’agente, accusato di favoreggiamento). Questa mattina Avitabile è stato sentito insieme ad altri tre collaboratori di giustizia convocati dall’avvocato di parte civile Calogero Monastra. Nello specifico: Marco Favaloro, Calogero Ganci e Antonino Patti. Tutti ex mafiosi che (fatta eccezione per Patti) sono gravitati attorno alla galassia del mandamento di Resuttana, e quindi della potente famiglia Madonia, il cui vertice, Nino Madonia, è stato condannato in primo grado per il delitto nel processo che si svolge in abbreviato. Avitabile, sentito prima da Monastra e poi della procura generale rappresentata da Lia Sava e Umberto De Giglio, ha parlato della sua attività in Cosa Nostra e soprattutto dei suoi contatti con la famiglia dei Madonia e dei Galatolo avuti dagli anni ’80 fino al 1992, anno del suo arresto. “Fino a quel momento ero con la famiglia Madonia che era mandamento Resuttana”, ha ricordato.
“Tra i Madonia avevo rapporti con Nino e intimamente con il fratello Salvatore”, ha aggiunto. Nino Madonia, però, ha fatto intendere il pentito, era quasi inarrivabile. “Era un personaggio di alto livello, prima di poter parlare con lui dovevo parlare con altri. Chi ci poteva parlare direttamente era solo Civiletti (Giuseppe, ndr) o i Galatolo che frequentavo insieme a Pino Guastella”. Si tratta di nomi, ha spiegato il teste, che facevano capo ai Madonia, per conto dei quali “io facevo estorsioni a costruttori e imprenditori”.
In quegli anni in cui estorceva denaro, il teste venne a sapere dell’omicidio del poliziotto Agostino. “Ne sentì parlare da mio padre (Pasquale Avitabile, ndr), da Giuseppe Civiletti e Nino Porcelli”. Ma non gli venne detto molto perché a quel tipo di informazioni, ha spiegato il pentito, “non ci arrivavo… anche per motivi di età… parliamo di un livello alto… non mi si facevano confidenze di queste informazioni. Dentro l’organizzazione non tutte le notizie circolavano liberamente”. E ha aggiunto: “Solo i vecchi sapevano di questi omicidi eccellenti”. Pasquale Civiletti però gli accennò genericamente che Agostino venne ammazzato perché “aveva sbagliato nei confronti della famiglia Madonia. Ma non mi disse il motivo. Le cose certe le sapevano loro, che erano ad altri livelli rispetto al mio”. E ancora. “Mio padre - ha raccontato il collaboratore di giustizia alla corte - mi disse che quelli che comandavano nella zona (il mandamento di San Lorenzo, che include anche Carini, luogo dell’omicidio, ndr) erano i Madonia. Io pensavo che il capo a San Lorenzo fosse Gambino (Giuseppe, ndr) ma mio padre mi disse che comandano “loro” Nino Madonia e “Zu Ciccio” (Francesco Madonia, padre di Nino, ndr). Dettano loro la legge. Si figuri che all’Arenella pure chi comandava erano i Madonia, quando arrivavano i Madonia erano tutti in soggezione. Per me e mio padre Cosa Nostra era la famiglia Madonia”. Il pentito ha anche parlato dell’imputato Scotto. “Conosco Gaetano Scotto, era molto vicino alla famiglia Madonia. Era una persona di gran rispetto, era un personaggio di alto livello. Mio padre mi disse che veniva molto rispettato e aggiunse che era una persona di certo calibro, era un uomo d’onore”. Il testimone ha aggiunto poi che Scotto (Avitabile lo ha chiamato “Tonino”) era in particolare “molto amico di Nino Madonia, camminavano insieme” e nel 1996 “seppi che Scotto aveva preso la reggenza di Resuttana”, feudo dei Madonia. [[ Ссылка ]]
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