Il silenzio militare risuona sotto le volte gotiche del Duomo, prima che il feretro di Silvio Berlusconi lasci la cattedrale. È l’ultimo degli onori istituzionali che gli sono stati tributati. Sotto gli occhi del Presidente della Repubblica, la bara dell’uomo un tempo più potente d’Italia comincia il suo ultimo viaggio.
Ma più che la potenza, la ricchezza, la visibilità di Berlusconi, oggi, nel giorno dei funerali di stato, tutti si stringono intorno alla sua umanità.
Lo fanno i sostenitori, già dalla prima mattina, con la piazza che inizia a riempirsi gradualmente. Lo fanno le autorità e le istituzioni, che alla spicciolata cominciano ad arrivare intorno alle 13. Lo fanno i familiari, stretti tra loro nell’ultimo abbraccio al papà, al nonno, al fratello al compagno: Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi. E poi ancora il fratello Paolo e la compagna, Marta Fascina, che non trattiene le lacrime. Tutti per salutare l’uomo Silvio Berlusconi, come ha ricordato anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
Il corteo funebre parte da Arcore intorno alle 14.20, tra gli applausi e il lancio di petali rossi. Copre i 33 chilometri che separano villa San Martino e il Duomo di Milano in poco più di mezzora, scortato dalle forze dell’ordine e viene accolto da un lungo applauso dei presenti – oltre 8mila persone – accalcati in piazza Duomo.
Dentro la cattedrale, ad attendere il feretro, praticamente tutto il governo, a partire dalla premier Giorgia Meloni, e i presidenti delle due Camere. E poi tanti avversari politici di questi ultimi anni, istituzioni dell’estero, come il presidente ungherese, Viktor Orban, ma anche tanto altro, perché Berlusconi, nei suoi 86 anni di vita ha toccato tanti mondi differenti. Ecco allora una buona parte del Milan di oggi e di quello di ieri, del Monza e del calcio italiano in generale.
Al termine della cerimonia, durata circa un’ora, arriva il momento dell’ultimo addio sul sagrato. L’ultimo saluto a Silvio Berlusconi, il politico, l’imprenditore, il dirigente sportivo. Ma soprattutto, l’uomo.

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