La chiesa sommersa di Santa Maria di San Vittorino lungo la via Salaria, al Km 88,100
Ruins of the Church of saint Vittorino
La chiesa è nota anche come "la chiesa sommersa", "la chiesa nell'acqua" o "la chiesa che sprofonda" o più semplicemente "Chiesa di San Vittorino".
La chiesa si trova al km 88,1 della Via Salaria, nella piccola frazione San Vittorino del comune di Cittaducale, a breve distanza dalle Terme di Cotilia.
È posta all'interno della Piana di San Vittorino (da cui prende il nome di Santa Maria "in Vittorino"): un territorio dove si trovano molte sorgenti mineralizzate e sono frequenti fenomeni carsici come i sink-hole (sprofondamenti improvvisi del terreno).
L'edificio è diroccato, non ha più il tetto ed è parzialmente sprofondato nel terreno. Sono ancora in piedi le mura perimetrali e in particolare la monumentale facciata in calcare giallo. Il suo interno è allagato da una sorgente sotterranea che sgorga nel pavimento, con l'acqua che defluisce per mezzo del portale d'ingresso nella campagna circostante.
L'interno, a tre navate, ospitava diverse opere d'arte. Tra queste sopravvivono un bassorilievo dell'Annunciazione e una fonte battesimale (entrambi risalenti al XIV secolo e conservati nella cattedrale di Cittaducale), un affresco (conservato al museo diocesano di Rieti) e l'altare in pietra (collocato nel cortile del centro anziani di Cittaducale).
La storia della Piana di San Vittorino è stata caratterizzata sin dall'antichità dall'attività carsica sotterranea. Infatti già in epoca preromana i Pelasgi e i Sabini, forse testimoni dell'impressionante sprofondamento che diede origine al Lago di Paterno, ritenevano la zona sacra e vi compivano sacrifici. I romani erano a conoscenza della sua sacralità (tanto che Varrone definì il luogo Umbilicus Italiae) e sfruttarono le sorgenti nell'impianto termale di Cutilia, frequentato da imperatori e patrizi.
All'epoca, al posto dell'attuale chiesa, sorgeva un tempio dedicato alle ninfe dell'acqua. La chiesa di San Vittorino fu fondata tra il Trecento e il Quattrocento, sui resti dell'antico tempio pagano. Altre fonti riportano inoltre che la chiesa sia sorta in corrispondenza del luogo del martirio di san Vittorino di Amiterno, appeso a testa in giù su una sorgente sulfurea vicino Cotilia, nel 96 d.C.
L'aspetto attuale della chiesa risale a dei lavori di ampliamento che, come riporta un'iscrizione ancora leggibile sulla facciata, iniziarono nel 1608 e furono completati nel 1613. L'intervento di rifacimento fu voluto dal vescovo di Cittaducale, Pietro Paolo Quintavalle, ed è attribuito da alcuni all'architetto romano Giovanni Battista Soria mentre da altri al domese Antonio Trionfo. Divenne in breve tempo una delle più importanti chiese di Cittaducale.
Tuttavia nell'Ottocento il terreno su cui era stata costruita iniziò a sprofondare e una sorgente sotterranea emersa dal pavimento allagò la chiesa, che pertanto dovette essere abbandonata. L'improvviso sinkhole fu dovuto alla superficialità della falda nel terreno dove la chiesa fu fondata (posta a soli 90 cm dal piano di campagna), e probabilmente innescato dal terremoto del 1703.
Negli anni Ottanta, in seguito al crollo del tetto, la provincia di Rieti eseguì dei lavori urgenti per rallentare l'inabissamento ed evitare ulteriori crolli. All'intervento doveva seguire il recupero completo dell'edificio, che tuttavia non venne mai eseguito. La chiesa è tuttora abbandonata e continua lentamente a sprofondare
[ Ссылка ]
Ещё видео!